Il centrosinistra (senza il Pd) è unito. Dopo che i dem nella direzione generale di domenica hanno indicato Maurizio Mangialardi candidato governatore, ieri sera si sono riunite le altre forze politiche che confermano di non aver gradito la scelta. Riunione finita alle 22,30 e sintetizzata da una breve nota firmata da Italia Viva, Articolo1, Azione, Diem 25, Italia in Comune, Le nostre Marche, +Europa e Uniti per le Marche (Psi, Verdi, Civici).
«Si sono riunite tutte le forze politiche e civiche del centrosinistra – si legge nella nota congiunta – Era presente anche come osservatrice la consigliera ex M5S Romina Pergolesi, presenza salutata da tutti come positivo segnale di apertura della coalizione all’elettorato grillino. Tutti gli alleati hanno condiviso la critica rispetto alla mutata linea politica del Pd (da candidato civico per una “nuova storia” a candidato interno in nome della continuità). Così come unanime è stata la decisione di rifiutare incontri bilaterali e proporre un tavolo unico del centrosinistra da svolgersi entro la settimana, dove gli alleati proveranno ad arrivare con una proposta unitaria».
Dunque le forze politiche si compattano e vogliono ‘affrontare’ il Pd unite, rifiutando singoli incontri con il segretario Gostoli. Nessun accenno ai nomi, ma è netto il rifiuto alla candidatura politica di Mangialardi, figura considerata in continuità con il Governatore uscente Luca Ceriscioli. Nella riunione di maggioranza del 21 febbraio Gostoli e le altre forze politiche avevano condiviso la scelta di puntare su una candidatura civica. E prima che gran parte del Pd si compattasse su Mangialardi, in pole c’era il nome di Sauro Longhi. L’ex rettore della Politecnica ha detto che il suo percorso prosegue. Il suo nome sarebbe gradito a diversi, tra cui gli ex 5 Stelle che magari potrebbero pensare di presentare una lista civica. Di sicuro è significativa la presenza alla riunione di ieri sera della consigliera regionale Romina Pergolesi.
Intanto Mangialardi ieri ha auspicato un dialogo con le sardine e ha lanciato un appello all’unità del centrosinistra. «Sono io la componente civica della coalizione» ha detto il sindaco di Senigallia e presidente Anci, ricordando le firme di a suo sostegno di 93 sindaci (al netto di chi si è poi chiamato fuori). Mangialardi intende parlare con il M5s, ma guarda anche alla sardine: «Sicuramente ci potrà essere dialogo perché condividiamo gli stessi valori». Poi l’appello all’unità del Partito Democratico, rivolto soprattutto a chi, come il presidente del Consiglio regionale delle Marche Antonio Mastrovincenzo, aveva proposto il nome di Longhi: «Adesso è il momento di tirare i remi in barca per quanto riguarda certe ipotesi e lavorare insieme». Quanto a Sauro Longhi, ex rettore Univpm, Mangialardi è sicuro che il suo lavoro «non dividerà ma unirà il centrosinistra. Qui troverà spazio, ma rimanere in campo adesso significherebbe solo dividere».
(redazione CM)
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