“Cold Case” dalla rapina alle cellule epiteliali,
la Scientifica non molla e fa centro:
giovane nei guai, caccia ai complici

PORTO SANT'ELPIDIO - Dalla questura: "Le tracce rilevate più di tre anni fa, sono state recentemente trattate con le nuove modalità di investigazione scientifica, grazie alle quali sono state rilevate alcune cellule epiteliali, analizzate dagli Uffici centrali della Polizia di Stato, con esito positivo per il collegamento con il profilo genetico di un soggetto trentenne"

“Cold case” la polizia scientifica della questura di Fermo non si arrende. E in queste ore ha conseguito l’ennesimo successo ivnestigativo. ma andiamo per ordine dovendo fare un salto indietro di nel tempo, fino al 2016. Era infatti il 18 novembre di quell’anno quando quattro soggetti travisati ed armati di pistola hanno perpetrato una rapina all’ufficio postale di Porto Sant’Elpidio.
Il personale della Polizia di Stato, intervenuto all’epoca dei fatti sul posto per gli accertamenti di rito, non ha potuto far altro che raccogliere ogni utile elemento di prova, tra i quali alcune impronte verosimilmente riconducibili ai rapinatori e successivamente si è proceduto alle analisi tecniche su un’auto rinvenuta nelle vicinanze dell’ufficio postale, quasi certamente utilizzata dai colpevoli.

Ma, in mancanza di impianti di videosorveglianza cittadina e delle attuali tecniche investigative forensi in continua evoluzione – spiegano dalla questura – non era stato possibile collegare le tracce rinvenute ad alcun soggetto. Ma il personale della Polizia Scientifica di Fermo non si è mai arreso.
Costantemente vengono riaperti i fascicoli dei ‘cold case’ per riesaminarli e poter rivalutare gli elementi raccolti alla luce delle innovazioni tecniche a disposizione.
E, per la rapina del 2016, è stato ottenuto un altro successo.
Infatti, le tracce rilevate più di tre anni fa, sono state recentemente trattate con le nuove modalità di investigazione scientifica, grazie alle quali sono state rilevate alcune cellule epiteliali, analizzate dagli Uffici centrali della Polizia di Stato, con esito positivo per il collegamento con il profilo genetico di un soggetto trentenne proveniente da una regione del Nord Italia.
La presenza dell’uomo, nella data del reato e nei pressi del luogo della rapina, ha poi trovato conferma dalle indagini esperite dalla Squadra Mobile, che ha ricollegato la presenza del soggetto a Porto Sant’Elpidio, nell’ambito di accertamenti sulla prostituzione e riconducibili a tentativi di estorsione ai danni di una prostituta a quel tempo domiciliata nel Fermano.
In sinergia con l’autorità giudiziaria, per la concretezza degli elementi di reità, il soggetto individuato è stato rinviato a giudizio, alcuni giorni fa, per la rapina e sono in corso gli ulteriori accertamenti per risalire alla identificazione dei suoi complici”.

 


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