Guerra a Covid 19,
stop allo shopping fino al 25 marzo
Ingressi ‘scaglionati’ nei supermercati

COMMERCIO - Tutto sospeso fino al 25 marzo recita l’ultimo Dpcm firmato ieri sera dal premier Conte. Misure ancor più restrittive per tentare di arginare il dilagare del Coronavirus nel Paese, prendendo spunto dalle “dimensioni sovranazionali del fenomeno epidemico e l’interessamento di più ambiti sul territorio nazionale”

di Sandro Renzi

Bar e ristoranti chiusi. Stop allo shopping ed ai sabati in pizzeria o nei ristoranti. Niente mercati. Ma neanche appuntamenti dall’estetista o dal parrucchiere. Tutto sospeso fino al 25 marzo recita l’ultimo Dpcm firmato ieri sera dal premier Conte. Misure ancor più restrittive per tentare di arginare il dilagare del Coronavirus nel Paese, prendendo spunto dalle “dimensioni sovranazionali del fenomeno epidemico e l’interessamento di più ambiti sul territorio nazionale” chiarisce ancora il Decreto. Edicole, tabaccai, farmacie, parafarmacie, esercizi per la vendita di generi alimentari potranno invece aprire. Nessun problema per i rifornimenti.

A dire il vero, già dalla giornata di ieri molti pubblici esercizi della costa fermana e non solo avevano abbassato spontaneamente le saracinesche comunicandolo ai propri clienti sui social. Lo stesso per diversi negozi di abbigliamento ed agenzie. “Non ha senso restare aperti se la città si spopola” commentava ieri sera un barista a Porto San Giorgio. Uno sguardo a Fermo e Porto Sant’Elpidio e ci si accorge che a prevalere tra gli esercenti è stato il senso di responsabilità, ancor prima che Conte comunicasse la decisione di estendere le chiusure a molte altre tipologie commerciali. C’è chi ha chiuso infatti i battenti dallo scorso lunedì, chi lo ha fatto ieri mattina. Chi, probabilmente, pur non rientrando nell’elenco delle attività a cui è consentito aprire, sceglierà comunque la chiusura. Chi infine si è “reinventato” puntando, nel caso della ristorazione, sul servizio di consegna a domicilio. Lo stesso che praticano, per la spesa, alcuni supermercati. In prima linea restano, seppur con i disagi del caso (mascherine e guanti di protezione indossati), titolari a dipendenti di negozi in cui vengono venduti generi di prima necessità. L’accesso a queste attività è stato ovunque limitato per garantire la distanza di sicurezza interpersonale di un metro. Ci sono supermercati della zona in cui è possibile entrare al massimo quattro alla volta, altri, di dimensioni più piccole, in cui l’accesso è addirittura garantito solo a due persone. Tutte le altre restano diligentemente fuori in fila in attesa del loro turno. Non si registrano al momento code particolari o incette di derrate alimentari in nessun Comune della Provincia. Gli scaffali sono forniti per fare fronte a questa particolare emergenza. Vista la scarsa affluenza, qualche attività ha pure anticipato la chiusura. Super lavoro inoltre per le farmacie. Mentre il Dpcm conferma l’apertura pure per banche e attività del settore agricolo e zootecnico. Quale ricaduta economica sul tessuto produttivo della quinta provincia avrà questa ulteriore disposizione del Governo è prematuro saperlo. O meglio quantificarlo.

Di certo il commercio al dettaglio e la ristorazione sono, al momento, settori che subiscono ripercussioni assai pesanti. Per cercare di venire incontro ad altre esigenze ritenute comunque “primarie” per la comunità, invitata a restare a casa il più possibile da parte dei primi cittadini di Fermo, Porto San Giorgio, Sant’Elpidio a Mare, Montegranaro, Monte Urano e Porto Sant’Elpidio, – con tanto di videoappelli e fonica- il Dpcm ha individuato un elenco ben preciso di attività che potranno derogare alla chiusura: ipermercati, supermercati, discount di alimentari, minimercati ed altri esercizi non specializzati di alimentari vari, commercio al dettaglio di prodotti surgelati, commercio al dettaglio in esercizi non specializzati di computer, periferiche, attrezzature per le telecomunicazioni, elettronica di consumo audio e video, elettrodomestici, commercio al dettaglio di prodotti alimentari, bevande e tabacco in esercizi specializzati, commercio al dettaglio di carburante per autotrazione in esercizi specializzati, commercio al dettaglio apparecchiature informatiche e per le telecomunicazioni, ferramenta,  commercio al dettaglio di articoli igienico-sanitari, negozi per la vendita di articoli per l’illuminazione, edicole, parafarmacie, commercio al dettaglio di articoli medicali e ortopedici in esercizi specializzati, commercio al dettaglio di articoli di profumeria, prodotti per toletta e per l’igiene personale, commercio al dettaglio di piccoli animali domestici, ottiche, commercio al dettaglio di saponi, detersivi, prodotti per la lucidatura e affini, commercio al dettaglio di qualsiasi tipo di prodotto effettuato via internet o per televisione, corrispondenza, radio e telefono. Ed ancora: lavanderia e pulitura di articoli tessili e pelliccia, attività delle lavanderie industriali, servizi di pompe funebri.


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