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Ecco il ‘bazooka’ della Regione:
14 milioni a imprese e autonomi

CORONAVIRUS - Il governatore Luca Ceriscioli ha firmato il provvedimento che prevede incentivi subito disponibili. «Importante l'impegno delle istituzioni a far ripartire l'economica, questo è un piccolo segno rispetto a tutto quello che servirà mettere in campo». Ordinanza sui negozi di alimentari: chiusi a Pasqua, il 25 aprile e il primo maggio

 

Luca Ceriscioli firma il provvedimento

 

Un fondo di emergenza per le imprese e i lavoratori autonomi, la Regione è la prima in Italia a dotarsi di una legge di questo genere. Sono subito disponibili 14 milioni e 200mila euro. La legge è stata firmata questa mattina dal governatore Luca Ceriscioli. «E’ molto importante in un momento come questo l’impegno delle istituzioni per far ripartire l’economia del nostro territorio. Abbiamo dato un segno concreto approvando in pochi giorni e rendendo immediatamente esecutiva una legge che mette in campo 14,2 milioni per dare liquidità alle imprese, un piccolo segno rispetto a tutto quello che servirà mettere in campo, ma essere riusciti a farlo prima di tutti gli altri, prima dell’imminente festività di Pasqua, assume per noi un valore simbolico straordinario». La legge prevede l’istituzione di un fondo di emergenza per le imprese e per i lavoratori autonomi, basato sugli incentivi al sistema del credito, che saranno disponibili dal 14 aprile ai Confidi: 11,7 milioni per prestiti a tasso agevolato e 2,5 milioni per contributi a fondo perduto, per abbattere il costo degli interessi e delle garanzie per l’accesso ai finanziamenti. La legge prevede un allargamento del credito: da 25mila a 40mila euro, senza vincolo percentuale di fatturato per le imprese, estensibile a 50mila euro per le imprese che realizzano nuovi acquisti materiali e immateriali per il rilancio e la diversificazione delle attività, e fino a 5mila euro per i lavoratori autonomi. La durata prevista del prestito è di 72 mesi, con 24 mesi di preammortamento. I benefici sono diretti a operatori economici che hanno subìto una crisi di liquidità a causa dell’emergenza Covid e hanno sede operativa nel territorio e sono operativi al 23 febbraio 2020. Sulla somma di 14,2 milioni di euro convergono 4 milioni di euro della Regione, 4,3 milioni di Camera di Commercio e Province (da fondi preesistenti in chiusura) e 5,8 milioni di cofinanziamento dei Confidi stessi. Questi saranno destinati per 11,7 milioni all’erogazione di prestiti fino a 40mila euro a tasso di interesse agevolato non superiore all’1%, «significativamente più basso – spiega l’assessore alle Attività economiche Manuela Bora – di quello previsto dal Decreto Liquidità per prestiti fino a 25mila euro (superiore all’1,2%) e di quello di mercato delle banche per prestiti di dimensioni superiori (tra il 2,5 e il 3,5%)». Gli altri 2,5 milioni serviranno per abbattere il costo degli interessi e delle garanzie per l’accesso ai finanziamenti per crediti fino a 150mila euro, un meccanismo che è in grado di attivare, in previsione, ulteriori prestiti per 30,6 milioni. «Questo fondo serve a rendere gestibile un periodo di transizione – aggiunge Bora – in attesa che i provvedimenti del governo siano applicati dalle banche e queste mettano a disposizione la liquidità necessaria alle imprese. Proprio quegli aiuti, impressionanti per quantità ma soggetti a regole che non consentono di poterne usufruire nell’immediato, rischiano di lasciare senza risorse soprattutto migliaia di micro e piccole imprese e di lavoratori autonomi della nostra regione». «Gli imprenditori – conclude il presidente – hanno detto all’unanimità: l’accesso al credito, il pronto cassa sono complicati. La Regione Marche ha risposto: zero burocrazia pubblica e 14,2 milioni subito. Mi aspetto dai confidi uno sforzo straordinario per rispondere velocemente a una straordinaria richiesta di intervento che arriverà nei prossimi giorni e ho avuto rassicurazioni che la liquidità sarà erogata nel giro di una settimana».

La Regione ha emesso anche una ordinanza per disciplinare le chiusure di attività di vendita di generi alimentari nei giorni festivi. Saranno chiusi a Pasqua, il 25 aprile e il primo 1 maggio. Nessuna esclusione: dal piccolo alimentari al centro commerciale dovranno rimanere con le saracinesche abbassate.

Relativamente all’ordinanza 22 del presidente della Regione Marche, con cui è consentita l’attività di consegna a domicilio,è consentita l’attività di consegna a domicilio nei giorni di Pasqua (12 aprile), 25 aprile e primo maggio.

Una misura ulteriore adottata per mantenere il rafforzamento delle misure di sorveglianza sanitarie per prevenire, contenere e mitigare la diffusione del Covid. Resteranno aperte le farmacie, parafarmacie, edicole, tabaccai e aree di servizio, dove comunque è più raro l’assembramento e più breve il tempo di sosta. Il provvedimento regionale è stato preso in considerazione del perdurare della diffusività dell’epidemia che impone il proseguimento di stringenti misure di contenimento anche e soprattutto nelle giornate festive, allo scopo di evitare situazioni che possano giustificare spostamenti della cittadinanza con conseguenti potenziali assembramenti presso i centri commerciali ed in generale presso le strutture di distribuzione alimentare. «Mi rendo conto che il clima e le giornate di festa – ha spiegato il presidente Ceriscioli – insieme alle notizie che in qualche modo ci inducono a sperare per il bene, rendono ancora più pesante il sacrificio di restare in casa dopo tanti giorni di “clausura”, ma chiedo ai marchigiani di non mollare, di essere ancora uniti in questa lotta al virus che vogliamo e sappiamo combattere tutti insieme. Non abbassare la guardia è ancora necessario, anzi proprio in questa fase è più che mai indispensabile. Anche i contenuti di questa ordinanza sono quindi una forma di dissuasione da quella che per molti diventa un’evasione non sempre necessaria. Infine, è anche doveroso che i lavoratori di queste attività, dagli addetti alla vendita ai cassieri di supermercato, godano del diritto a giorni di festa e riposo. Vogliamo ricordare e ringraziare anche loro, che hanno garantito le aperture e si sono messi a completa disposizione spesso dei più deboli o degli anziani soli con le spese a domicilio. Gesti generosi di cui occorrerà ricordarsi concretamente quando tutto sarà passato. Un grazie quindi a tutti i marchigiani che hanno dimostrato nella grandissima maggioranza una maturità di comportamenti e un senso di responsabilità esemplari. Continuiamo così, per il nostro bene».

 


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