Attività bloccate dal Covid19,
nella top five italiana i lavoratori
di Montegranaro e Sant’Elpidio a Mare

ISTAT - Due Comuni del Fermano, Montegranaro e Sant'Elpidio a Mare, tra i primi cinque della classifica stilata dall'Istituto di statistica che ha fotografato l'incidenza degli addetti nei comparti ed attività produttive sospese per effetto delle disposizioni antiCovid19

di Sandro Renzi

Più della metà dei lavoratori impiegati nel settore dell’industria e dei servizi privati continua a lavorare. Per la precisione, il 55,7% ogni giorno si reca in fabbrica o in ufficio. Lo dice l’Istat in una istantanea di fine marzo tracciando una mappa delle attività economiche “sospese”, per effetto dei decreti governativi, e di quelle invece attive nonostante Covid19. Una rilevazione che l’Istituto di statistica fa calcolando quello che è il peso, in termini di addetti ,per ciascun settore.

ATTIVITA’ SOSPESE

Spulciando allora i dati, o meglio la classifica dei primi 100 comuni con almeno 10mila abitanti, nei quali più rilevante è il peso degli addetti in settori o attività sospese, compaiono nelle prime cinque posizioni ben tre comuni marchigiani, due dei quali appartengono alla provincia di Fermo: si tratta di Montegranaro (79%) e Sant’Elpidio a Mare (77,2%). L’altro è in Provincia di Ancona, è il comune di Castelfidardo con il 75,4% di addetti in settori ugualmente sospesi. A guidare la classifica ci pensa Valenza in Provincia di Alessandria con il 79,2%. “Per trovare un comune del Mezzogiorno bisogna arrivare alla tredicesima posizione, con il Comune di Atessa della Provincia di Chieti (72,3% di addetti che appartengono ai settori sospesi)” chiarisce ancora l’Istat. In buona sostanza il report rimarca, semmai ce ne fosse ancora bisogno, quanto siano gravi le conseguenze sul piano economico per il distretto fermano, principalmente vocato nella produzione delle calzature e della componentistica, causate dal Coronavirus.  Un distretto in gran parte paralizzato e che non vede la luce in fondo al tunnel. Centinaia di addetti e dipendenti che sono in cassa integrazione, altri che forse perderanno il lavoro.  

ATTIVITA’ APERTE

Per quanto riguarda  invece la graduatoria dei primi comuni per quota di apertura, al primo posto troviamo Priolo Gargallo della Provincia di Siracusa (82,3% di addetti impiegati in settori aperti), segue al secondo posto il comune di Rutigliano in Provincia di Bari con il 79,2% di addetti nei settori aperti. “Il primo comune del Nord occupa la quinta posizione e si tratta di Somma Lombardo in provincia di Varese (77,2% di addetti). Da sottolineare al terzo posto il Comune di Fiumicino, che grazie alle attività dei trasporti aerei fa registrare una quota di addetti in settori aperti del 78,4%” illustra ancora l’Istat. Le restrizioni adottate per limitare il contagio,. hanno quindi bloccato più lavoratori al Nord che non al Sud.

LE CITTA’

Oltre ai territori anche le città, L’Istat dice che le più grandi restano maggiormente aperte. Sopra alla media si trovano Genova (69,6%), Roma (68,5%), ma anche il capoluogo Ancona (68,4%).

 

 


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