Riapertura del cantiere dell’ospedale
e sicurezza dei lavoratori:
Cesetti guarda alla fine del Lockdown

FERMO - La salute per l'assessore regionale resta prioritaria rispetto alle “pur legittime ma comprensibili esigenze del mondo produttivo”

di Andrea Braconi

La richiesta, da più parti, è quella di anticipare i tempi della riapertura. “Credo che la ripresa debba esserci il prima possibile e per alcuni settori anche prima del 4 maggio, ma questa deve avvenire in assoluta sicurezza e all’interno di un percorso concordato e condiviso con le parti sociali: penso alle associazioni datoriali, ma anche e soprattutto alle organizzazioni sindacali”. Perché per Fabrizio Cesetti, assessore regionale al bilancio, la tutela e la sicurezza del lavoro, e quindi della salute dei lavoratori, restano assolutamente prioritarie rispetto alle “pur legittime ma comprensibili esigenze del mondo produttivo”.

Sicuramente, ribadisce, sarà necessario un piano nazionale. “Non è che ognuno può fare quello che gli pare, fermo restando che bisognerebbe pensare anche ad una ripresa sempre in assoluta sicurezza che attenga al settore dei trasporti, delle mense e molto altro ancora. Deve essere una questione complessiva, con un regia unitaria che però tenga conto anche delle singole specificità. Ad esempio, la ripresa potrebbe essere scaglionata in modo diverso a seconda dell’incidenza del Covid-19 sulle singole regioni. E su questo ha ragione De Luca, governatore della Campania: se oggi riapriamo completamente Lombardia e Veneto, i confini devono essere monitorati e se necessario chiusi, altrimenti sarà stato tutto inutile”.

Quindi, sintetizzando il Cesetti pensiero, laddove le condizioni di sicurezza vengano garantite, la riapertura può e deve avvenire. Un concetto che rimarca facendo un esempio chiaro e che sposta l’attenzione sul fronte sanitario. “Già questa settimana ho sollecitato la riapertura del cantiere per il nuovo ospedale di Fermo e quasi sicuramente avverrà lunedì, previa comunicazione al prefetto. L’ho fatto sia con gli uffici regionali, ma anche con la ditta incaricata dei lavori. Questo perché lì la ripartenza può avvenire in sicurezza”.

Una struttura che, anche in considerazione di quanto emerso in queste settimane di emergenza, sembra aver riconquistato l’attenzione che, a detto di Cesetti, merita. “Il nuovo ospedale è stato sempre ed è necessario, altrimenti non avremmo deciso di farlo. E se vogliamo questa emergenza ha dimostrato e dimostra quanto sia fondamentale investire in strutture ospedaliere, tanto è vero che siamo arrivati a fare una terapia intensiva a Civitanova. Se ci fosse stato il nuovo ospedale di Fermo, con diversi padiglioni, uno forse sarebbe stato destinato a quella terapia intensiva dedicata”.

E proprio sulla contestata struttura all’interno della Fiera di Civitanova, riguardo alla quale Bertolaso ha fatto capire come nonostante in questa fase qualcuno possa ritenerla inutile, in caso di una nuova ondata di contagi nel periodo autunnale potrebbe invece rivelarsi determinante. “L’emergenza – sottolinea Cesetti – ha dimostrato quanto sia stata miope la politica nazionale dei tagli alla sanità, del ridimensionamento delle strutture ospedaliere e delle riconversioni degli ospedali. Quelle sono linee nazionali, non dobbiamo mai dimenticarlo”.


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