Celebrazioni eucaristiche e Fase due,
l’arcivescovo Pennacchio:
“No a scoraggiamento o a spirito di polemica”

FERMO - "Invito tutti ad allargare lo sguardo a quanti sopportano limitazioni ben più faticose - spiega Mons. Pennacchio - non dimenticando, peraltro, che tutte le cerimonie sono sospese, non solo quelle religiose"

 

“Carissimi fedeli, il vangelo di ieri, terza domenica di Pasqua, ci parlava della delusione dei discepoli di Emmaus rispetto alle loro attese sul Messia. Gesù li farà uscire dallo sconforto aiutandoli ad allargare lo sguardo e ad avere speranza nel futuro. Anche noi ieri “speravamo” di poter ritornare a celebrare l’Eucaristia insieme, pur con delle limitazioni; invece abbiamo sperimentato sulla nostra pelle che le aspettative spesso generano delusioni. Non vogliamo però cedere allo scoraggiamento né ad un insano spirito di rivendicazione o di polemica perché faremmo il gioco del Maligno che vuole dividerci”. Inizia così l’intervento dell’Arcivescovo di Fermo Mons. Rocco Pennacchio dopo l’annuncio dei provvedimenti della fase due che vede ancora esclusa la celebrazione eucaristica dalle concessioni che entraranno in vigore dal 4 maggio.

Invito tutti ad allargare lo sguardo a quanti sopportano limitazioni ben più faticose – spiega Mons. Pennacchio – non dimenticando, peraltro, che tutte le cerimonie sono sospese, non solo quelle religiose. Apprezziamo che sia stata accolta la richiesta di poter celebrare le esequie con un minimo di dignità, seppur con massimo quindici persone e preferibilmente all’aperto. So bene quanto ci manchi poter vivere appieno l’Eucaristia. Mai come ora dobbiamo riporre la nostra speranza nel futuro che è nelle mani di Dio, pregando e confidando che il numero dei contagi possa ridursi al punto di poter riprendere in sicurezza le celebrazioni col popolo e la vita pastorale delle comunità. Nel frattempo, perseveriamo con fiducia nel comportarci con senso di responsabilità. Rispettando le disposizioni in vigore e in attesa di ulteriori indicazioni, continueremo ad incontrarci a distanza, grazie anche ai nostri parroci, che ringrazio con affetto perché con inesauribile inventiva sperimentano sempre nuove modalità per tenere viva la nostra fede. Maria, Madre della Chiesa, ci accompagni con la sua intercessione”.

 

LEGGI LA LETTERA  DELL’ARCIVESCOVO PENNACCHIO

 


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