LA LETTERA
“Siete unici, ci avete protetto dal virus”
Una paziente ringrazia l’Oncologia del Murri

FERMO - La lettera di una malata oncologica rivolta al primario Bisonni, alla sua equipe medica, alla caposala Borriello, gruppo di infermieri ed Oss

Renato Bisonni, primario di Oncologia

Lo definisce un ringraziamento speciale. Perché dentro questa emergenza le parole, soprattutto le parole, hanno un peso. A scrivere è una malata oncologica, che ha voluto esprimere il proprio stato d’animo per quanto ricevuto da tutto il personale sanitario dell’Oncologia del Murri, sia da un punto di vista professionale che umano.

“Voglio sottolineare – rimarca la paziente – l’importanza di aver continuato a ricevere, in questo delicato periodo, tutte le mie terapie salvavita e contemporaneamente di aver messo in atto le misure preventive di contenimento del virus. Non ovunque è stato cosi. I medici, gli infermieri, le OSS del Reparto hanno tutti insieme ‘lavorato’ sul valore umano e, nonostante le innumerevoli difficoltà di questo momento, svolto questa ‘missione’ con l’unico obiettivo di aiutare noi pazienti. Scoprire che esistono dei professionisti che mettono se stessi a servizio degli altri con l’occhio attento alle esigenze del malato, genera fiducia nelle Istituzioni”.

Lettera che prosegue: “Nell’immaginario collettivo, quando si parla di sanità si evoca, spesso, il termine malasanità. Desidero sfatare questo luogo comune perché anche sul nostro territorio operano reparti e professionalità di eccellenza. Frequentando il Reparto di Oncologia ho notato una pronta modifica e riorganizzazione del lavoro, per limitare il rischio del contagio, mantenendo nello stesso tempo un clima di serenità e di accoglienza. A partire dal primario del reparto, il dottor Bisonni, con tutta la sua equipe medica, e la caposala Borriello con il suo affiatato gruppo di infermieri ed Oss, tutti hanno svolto anche il delicato compito di fare chiarezza sulle misure igieniche assolutamente necessarie per contenere la propagazione del virus. Con una buona dose di pazienza hanno perciò educato noi pazienti e ci hanno garantito il prosieguo delle terapie già programmate, in un ambiente igienicamente protetto e sicuro. Tra le altre iniziative intraprese, ogni medico ha inoltre eseguito una sorta di ‘triage telefonico del giorno precedente’, per accertarsi delle condizioni di ciascuno di noi ed identificare i pazienti con sintomi simil-influenzali. E posso dire che tutti noi pazienti abbiamo accettato e capito l’importanza di rispettare queste regole ed abbiamo collaborato serenamente. Bravi continuate così, siete unici.”


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