di Paolo Paoletti
Corso Cavour deserto, l’addetto alla sicurezza dell’ingresso che registra il nostro accesso e poi, una volta dentro, i corridoi semi-vuoti, se non per il passaggio di qualche addetto ai lavori, rigorosamente distanziato e con mascherina e guanti. E’ la nuova fotografia del Tribunale di Fermo. Tra i vari uffici che non hanno mai smesso di lavorare, nonostante la piena emergenza e anche grazie all’ausilio informatico, c’è quello dell’Ordine degli Avvocati guidato dal presidente Stefano Chiodini.
I giorni appena trascorsi sono stati quanto mai intensi e delicati in quanto decisivi per porre le basi per la cosiddetta Fase 2. Un risultato frutto di un lungo e complesso lavoro svolto da tutto il consiglio, che si è costantemente rapportato e confrontato sia con il presidente del tribunale che con il procuratore della Repubblica al fine di individuare quelle soluzioni operative che potessero assicurare, a partire dal prossimo 12 maggio, non solo la maggior sicurezza per gli operatori del diritto (magistrati, cancellieri e avvocati), ma anche una efficace ripresa dell’attività professionale degli avvocati, pur nei limiti delle misure di contenimento adottate per la nota emergenza epidemiologica. Va anche evidenziata la fattiva collaborazione degli altri componenti dell’Ordine, uno su tutti l’avv.Fabiana Screpante, e di tutte le Associazioni (Camere Penali, AIGA; AIAF, CPO e Mediazione) nelle figure dei rispettivi presidenti: gli avvocati Andrea Albanesi, Laura Botticelli, Francesca Palma, Donatella Sciarresi e Gianluca Toscano. Un contributo arrivato anche al di fuori delle associazioni sopra citate, come ad esempio dall’avvocato Andrea Luciani, ha consentito di soddisfare i vari settori del diritto.
Il risultato è un documento quanto mai dettagliato consultabile nel sito dell’Ordine degli Avvocati fermano e che rappresenta oggi il punto di riferimento per quella che dovrà essere l’attività lavorativa dal 12 maggio al 30 giugno. I protocolli elaborati e siglati sono quattro. Il primo riguarda lo svolgimento delle udienze civili. Un secondo protocollo per lo svolgimento delle udienze penali. Segue il protocollo relativo alle udienze civili per cui è prevista la celebrazione fino al 30 Giugno, con particolare riguardo ai procedimenti in materia di alimenti o obbligazioni alimentari e infine il protocollo per il deposito degli accordi di negoziazione in materia di diritto di famiglia.
La parola d’ordine, come spiegato dallo stesso presidente Chiodini che abbiamo incontrato nell’ufficio dell’Ordine all’interno del tribunale fermano è quella della: “Estrema attenzione per garantire una prima ripartenza con la consapevolezza che si sta vivendo ancora una fase di emergenza in cui l’attenzione deve essere massima”.
Stefano Chiodini spiega: “Riprenderà l’attività del tribunale ma sempre mettendo in primo piano la salute di cittadini, avvocati, cancellieri, giudici e di tutti coloro che nella quotidianità frequentano il palazzo di giustizia. Penso anche ai testimoni, periti, consulenti ecc. Si è cercato di stilare dei protocolli con il presidente del tribunale Castagnoli e il procuratore Iannella che ringrazio, entrambi, per la disponibilità e per aver voluto cooperare a 360 gradi nel lavoro di stesura. Protocolli che tengono conto della voglia di noi avvocati di tornare alla normalità ma con dei paletti dettati da questa situazione emergenziale. Non era possibile prevedere una ripartenza completa in blocco ma sarà un percorso graduale”.
Il tribunale di Fermo
Un esempio è quello inerente le udienze, siano esse civili o penali, che prevedono la presenza di testimoni. “Il testimone può non presentarsi (verrebbe da dire non deve presentarsi) – spiega Chiodini – sia a tutela propria sia di chi è in tribunale. Sicuramente non verrà sentito come testimone. Ovviamente vengono fatte salve sempre le eccezioni, come ad esempio i procedimenti con soggetti detenuti. Sono comunque una minima parte ma anche in questo caso saranno contattati in maniera separata. Comunque in linea generale i testimoni non verranno sentiti”.
Protocolli che sono mirati anche ad evitare assembramenti e garantire il distanziamento sociale, partendo proprio dagli addetti ai lavori: “Si è cercato di prediligere quelle situazioni che evitino anche il contatto tra avvocati – spiega il presidente Chiodini – specialmente nel Civile si è cercato di portare avanti, attraverso il processo telematico, tutte quelle situazioni che potevano consentirlo e così sarà anche per il futuro. Nel penale questo resta difficile, visto che la presenza e la discussione sono elementi imprescindibili. Verranno trattati quei procedimenti in cui è prevista la presenza dei soli avvocati. Non saranno chiamati come avviene solitamente uno a ridosso dell’altro con le aule spesso intasate dal ricambio continuo. Tutti verranno convocati con dei turni, ad orari prestabiliti e con uno spazio temporale di mezz’ora tra chi finisce e chi subentra, per evitare ogni forma di contatto. Protocolli che devono essere letti tenendo sempre a mente che qualsiasi decisione è stata presa cercando di rispettare il più possibile il fattore salute”.
(LEGGI I NUOVI PROTOCOLLI VALIDI DAL 12 MAGGIO AL 30 GIUGNO)
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