Molinari durante la puntata pomeridiana, collegato direttamente dall’Argentina
di Paolo Gaudenzi
FERMO – “E’ il sesto giorno di quarantena sui 14 previsti, stando solo è il momento perfetto per ripercorrere, seppure malinconicamente, i miei ricordi ed i gol in canarino”.
Questo l’esordio in diretta dall’Argentina di bomber Hernan Rodolfo Molinari, rientrato in patria prima del previsto a causa della famigerata pandemia di Covid 19.
Il protagonista della puntata odierna di FermanaLive, sollecitato dall’addetto stampa Roberto Cruciani, prosegue salutando Fermo via web. “Ho sempre dato tutto per la Fermana, mi sento fortunato nell’aver vestito la casacca canarina. Commozione? Sì, i ragazzi mi mancano, così come lo staff e la città ma è successo tutto così in fretta, con tanto di partenza anticipata rispetto a quanto pianificato. Sapere che non avrei più rivisto tanti dei miei compagni mi ha spaccato il cuore, i ricordi hanno iniziato ad assalirmi subito, da quando cioè sono uscito di casa da Porto San Giorgio e per tutte le ore di viaggio fino all’arrivo oltre oceano”.
Molinari, sommerso dai messaggi dei tifosi giunti sul profilo Facebook societario, canale dove non è mancato il sentito saluto di mister Mauro Antonioli, ha proseguito affermando “qui a casa in campagna ho prato e pallone, me la spasso in solitaria in attesa di giocare con i miei amici appena terminato il periodo di quarantena. Certo, avrei subito voglia di riabbracciare la mia famiglia ed i miei affetti, per ora cerco distrazioni come i film per ammazzare il tempo. Del resto è giusta questa prassi: in viaggio tra Porto San Giorgio, Roma, lo stesso aereo sin qua…i potenziali punti di contagio sono stati tanti. E’ legittimo tanto rigore”.
“Con addosso questa maglia ricordo tanti frangenti, calcistici e non. Dall’anno della vittoria della D, ad esempio, reputo indelebile il carattere che la squadra mise in mostra contro il Monticelli – ha proseguito -, poi la delusione post play off persi a Fano, il gol di Recanati e la festa in piazza per il ritorno in Serie C. Non dimentico inoltre il tanto lavoro fatto con lo staff, su tutti Costi e De Luce, figure preziose ed efficaci nell’avermi rimesso al top della forma in tempi brevi. E poi il calore umano, come quello di Maurizio Vecchiola che veniva in visita da noi e ci invitava a pranzo, stessa cosa per la famiglia Simoni, che dopo le sortite al campo ci portava a cena. Del resto, se la Fermana è quello che è…nota per serietà in ogni parte d’Italia, è merito anche di questo tatto che caratterizza l’intero organigramma, dal magazziniere ai vertici della proprietà“.
In corso d’opera anche l’incursione del direttore generale Fabio Massimo Conti, per un pieno di ricordi caratterizzato dal primo arrivo a Fermo, l’esordio in gialloblù a suon di gol in casa dell’Amiternina, tante citazioni ed aneddoti con protagonisti gli ormai ex compagni di squadra.
“Ci ha aiutato fin dal primo giorno – il commento di Conti -, non era una situazione semplice quella che ha trovato al suo arrivo. Hernan si mise in evidenza persino nell’averci dato una grossa mano nello spogliatoio. Lo spessore umano di Molinari si è visto subito: nell’intervista post partita di Scoppito, dopo i quattro gol messi nel sacco, ricordo il ringraziamento espresso al compagno di reparto Cremona. Ecco, direi che questo è il biglietto da visita migliore che si può sintetizzare del bomber, per una considerazione umana condivisa in tutte le piazze italiane attraversate. Il giocatore? A 37 ha dimostrato di poter calcare con pieno merito i campi della Serie C“.
Il congedo, mixato tra ironia e felici speranze, Molinari lo ha rivolto a Conti. “Se andiamo in B torno nuovamente a far parte della rosa, anche come ultimo della stessa, e firmo al minimo sindacale. Non è un problema, se ci sarà un’altra promozione votata verso l’alto vorrò di certo fare di nuovo parte di questa splendida famiglia“.
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