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Loira incontra i balneari
Chiesta la sospensione
dell’ordinanza “plastic free”

PORTO SAN GIORGIO - Summit tra Amministrazione e balneari. Sul tavolo alcune questioni che investono da vicino la ripresa delle attività. A partire dalle imposte che gravano sui concessionari e dalla necessità di ampliare gli spazi per garantire il distanziamento dei tavoli.

di Sandro Renzi

Dopo gli albergatori è stata la volta oggi dei balneri. Summit con il sindaco Nicola Loira per discutere del settore e delle misure da adottare, soprattutto sul piano economico, per fronteggiare le conseguenze della pandemia. Quello dei concessionari è uno dei comparti più esposti alla crisi. Ad oggi gli operatori non sanno ancora quando e come riaprire. La bozza proposta dalla Regione e finita sul loro tavolo non piace quasi a nessuno. Regole troppo stringenti e di difficile attuazione in qualche caso. Come ad esempio il check in per i nuovi clienti o i pendolari. O l’accesso contingentato in spiaggia su turni. E di questo torneranno a discutere all’inizio della prossima settimana con i rappresentanti regionali ai quali è stata sottoposta una controproposta per chiudere la partita ed iniziare a lavorare a pieno regime con regole definite. Quello di oggi con il sindaco Loira è stato un incontro “proficuo” lo ha definito il vicepresidente del Sib, Romano Montagnoli. “Abbiamo chiesto la sospensione dell’ordinanza che vieta l’utilizzo della plastica in spiaggia a partire da giugno perché abbiamo scorte da terminare e non abbiamo la certezza che i prodotti alternativi monouso e riciclabili siano subito disponibili sul mercato in questa fase. Posticiparne l’entrata in vigore significherebbe toglierci una grossa incombenza“.

Una richiesta che, tengono a precisare i balneari, non deve essere letta coma scarsa attenzione per le tematiche ambietali. “Siamo noi i primi e principali sponsor della pulizia della spiaggia” rimarca ancora Montagnoli. Altro tema di stretta attualità quello degli spazi. Gli operatori balneari hanno chiesto di utilizzarli tutti, senza distinzioni, per garantire il distanziamento dei tavoli. Una possibilità che trova anche il favore del Comune. Si potrebbe addirittura pensare ad una parte della spiaggia, magari di quella più vicina alle strutture. Una soluzione chiaramente temporanea per dare un supporto ai concessionari. A pesare sui bilanci di queste aziende, perlopiù a condizione famigliare, ci sono poi le imposte. La Tari in particolare. Qui il confronto è aperto. Si tratta di un servizio che deve essere coperto per intero. Ora, se si concede ai balneari di pagare meno o addirittura una sospensione dell’imposta, l’Amministrazione comunale dovrà provvedere a coprire la parte rimanente con contribuzioni statali. Ma nulla al momento è ancora stato deciso.

 

 


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