La sede della Ciip di Ascoli (foto Andrea Vagnoni)
Due fatture in acconto per il consumo dell’acqua. Anche se giustamente riferite a bimestri diversi, scatta la protesta di alcuni utenti. Ma la Ciip SpA, con il suo dirigente Giovanni Celani, spiega il disguido legato all’impossibilità, causa Covid-19, di far girare incaricati per la lettura dei contatori, in un periodo in cui si sono accavallate la ripresa della fatturazione ai cittadini (prima a saldo zero per il sisma) e l’emergenza Coronavirus.
Il dirigente della Ciip Giovanni Celani (Foto Vagnoni)
“Negli ultimi mesi abbiamo dovuto emettere due fatture in acconto consecutive. Di solito, alterniamo fatture in acconto con fatture a saldo, emesse cioè sulla base della lettura dei contatori – conferma Celani – A gennaio/febbraio abbiamo fatturato in acconto. Nel bimestre successivo avremmo dovuto mandare incaricati per la lettura dei contatori, ma questo non è stato possibile per via del lockdown. Non potevamo far girare gli operatori, quindi abbiamo inviato di nuovo acconti, sempre calcolati in proporzione ai consumi precedenti dell’utenza a cui si riferiscono. Non sono casuali e di solito non si discostano troppo dall’importo reale da pagare per le utenze. Per le attività commerciali, che per oltre due mesi sono state chiuse, probabilmente la differenza è più significativa. Ma difficilmente è così per le utenze domestiche.”.
Gli utenti che chiedono delucidazioni hanno subissato di telefonate il numero verde della Ciip Spa, in questi giorni. Numero che ha registrato oltre 700 chiamate al giorno contro una media di 300.
“Abbiamo già ripreso le attività di lettura dei contatori – rassicura il dirigente Giovanni Celani – la prossima bolletta sarà pertanto a saldo, un conguaglio di quanto realmente dovuto dagli utenti”.
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