Campo sportivo ”La Croce”,
la rinnovata gestione triennale
è della Sangiustese

CALCIO - L'esito del bando di evidenza pubblica allestito dal Comune di Montegranaro per lo stadio sito all'interno del Villaggio dello Sport ha sorriso ai confinanti maceratesi. I rossoblù del presidente Andrea Tosoni sono in attesa di ufficializzare la stipula della convenzione. Al dunque escluso per un vizio di forma l'altro concorrente: il Montegranaro Calcio, che alla pari delle Spartan Queens del rugby a sette, avrà comunque garantiti spazi per allenamenti e partite ufficiali

Il calcio d’inizio di Montegranaro-Fermana, amichevole di lusso  per i padroni di casa al cospetto dei prof di Serie C, dibattuta sul fondo dello stadio veregrense nei rispettivi precampionati 2018/19. In copertina, veduta delle relative tribune dalla prospettiva opposta

di Paolo Gaudenzi

 

MONTEGRANARO – La notizia è maturata nella tarda mattina di giovedì scorso, 14 maggio, vale a dire dopo il momento clou dell’apertura da parte degli organi comunali dell’offerta a partecipazione, per diventare rapidamente oggetto di argomentazioni tra gli sportivi veregrensi, e non solo.

La Ssdrl Sangiustese, in attesa che venga stilato il verbale di aggiudicazione e la relativa determina, è di fatto il nuovo gestore dell’impianto di gioco sito nel quartiere di Santa Maria, venendo a capo di un bando dalla pubblica evidenza alla quale ha concorso anche il locale Montegranaro Calcio, società di Seconda categoria e già fruitore da anni della struttura, con una Juniores protagonista tra i circuiti territoriali dei pari età.

All’epilogo i gialloblù di casa hanno visto cadere i presupposti della partecipazione a causa del mancato invio, nei tempi previsti, della password necessaria ad aprire la cartella con i file (documenti di legge e descrizione delle offerte, economica e qualitativa) preventivamente inviati alla municipalità calzaturiera. Tutto secondo la norma, nella contestualità, e nessun vizio di forma quanto posto sulle scrivanie dal presidente maceratese Andrea Tosoni che, firmata la convenzione, sarà a capo della società responsabile per il triennio 2020-2022 di un’area che può narrare, fino al recente passato, tante gesta dell’undici giallobù soprattutto in categorie superiori rispetto all’attuale, vedi il picco della Serie D (vissuta a metà degli anni ’90 e nel torneo 2015/16 grazie alla Folgore Veregra) nonché i numerosi campionati dibattuti per lustri e lustri tra Eccellenza e Promozione.

Tornando alla vicenda, e per come già affermato, il bando prevedeva, tra gli altri documenti da presentare alle autorità esaminanti, anche un atto recante la proposta migliorativa di qualità. 

Il presidente della Sangiustese, Andrea Tosoni, recentemente all’interno dello stadio “Manuzzi” di Cesena per un match di campionato. I bianconeri romagnoli, nobili decaduti dopo un ciclo sportivo nelle massime categorie italiane, sono ripartiti negli anni scorsi dalla Serie D

La Sangiustese si è così impegnata, pena la revoca della convenzione, ad un restyling che transiterà, in via ipotetica e tra le altre attenzioni alle strutture, per la sistemazione del manto di gioco, la rinnovata cura degli spogliatoi ed il presunto ripristino integrale delle torri faro (ora con tanti corpi illuminati fuori uso). Se ne saprà di più nei prossimi giorni, ma tutto lascia presupporre anche il ritorno in auge dell’adiacente antistadio, al momento pressoché lasciato in uno stato di abbandono, che potrebbe ridiventare pienamente operativo.  Un quadro funzionale pertanto, si ricorda spinto come obbligo di legge, indirettamente a tradursi in opere di ristrutturazione di una proprietà che era e resta nelle voci patrimoniali attive del Comune di Montegranaro. Migliorie che, gioco forza l’ampia evidenza, andranno a vantaggio della comunità senza ricorso alle pubbliche finanze.

Il sodalizio entrante, protagonista da tre anni in Serie D con la compagine maggiore, vanta anche la dovuta Juniores nazionale e l’universo di compagini collegate al proprio settore giovanile e scuola calcio. Considerando l’attività indoor in quota ai baby calciatori, è facile ipotizzare pertanto l’utilizzo del La Croce per le maggiori compagini giovanili, come per l’appunto gli Juniores Nazionali e gli Allievi Regionali, che con tutta probabilità disputeranno le sedute di allenamento e le sfide ufficiali in terra veregrense. Certo, a questo punto sarà anche naturale vedere al lavoro, in sedute di allenamento, l’undici over relativo alla Prima squadra.

Resta garantito, da disposizione contrattuale, spazio d’utilizzo sia al Montegranaro Calcio stesso che alle giovani ragazze paesane del rugby a sette, meglio conosciute come Spartan Queens, già note alle cronache sportive nazionali per le importanti partecipazioni pregresse a sfociare con ottimi riscontri maturati in tornei in ogni dove italico.  Nulla vieta l’interlocuzione con la gestione per ottenere ulteriori spazi in favore di altri sodalizi di sorta, veregrensi e non. 

Sul fondo di gioco del La Croce un calcio di punizione per gli ospiti tratto da Folgore Veregra-Amiternina, campionato nazionale di Serie D, girone F, stagione 2015/16

Tutto ciò è rintracciabile dal bando pubblicato a suo tempo negli uffici di piazza Mazzini, per una gara chiusa con un attore protagonista specifico che, considerandone il percorso recente, stimola adesso ipotesi con vettore prospettico futuro.

Considerando la disputa del campionato di quarta categoria nazionale al Polisportivo di Civitanova Marche, e le sedute di allenamento stagionali (anche per le giovanili) spalmante tra i comunali di Montecosaro, Torre San Patrizio e Potenza Picena (con ovvi canoni di affitto da onorare in tutti i casi) è lecito pensare che i risparmi derivanti (cifre che compaiono da anni sul budget dei sangiustesi), uniti ad altri sforzi del management rossoblù, saranno presto veicolati, come dovuto, al potenziamento delle logistica del La Croce, perché no, magari fino a rivederlo teatro delle partite di cartello in Serie D. Del resto, è un quadro che scaturisce da un altro fatto risaputo: la Sangiustese non ha una casa di stretta pertinenza, tanto che ultimamente, per questioni e vicende cittadine interne miscelate tra sport e giunta comunale, non è più scesa in campo, per addestramenti e match federali, sul sintetico del “Villa San Filippo” di Monte San Giusto, l’ubicazione naturale.

I presunti lavori di adeguamento dell’impianto montegranarese al circuito nazionale, allo stato dell’arte, non sarebbero ragionevolmente completabili per il fischio di inizio, Covid 19 permettendo, del campionato 2020/21 ma, a conti fatti, seppur riallacciato a colori e matricola riconducibile ad un altro campanile, per giunta della confinante provincia maceratese, sarebbe senza dubbio un aspetto comunque positivo quello di rivedere, presto, Montegranaro come scenario logistico del calcio di caratura, alla pari di Montegiorgio e Porto Sant’Elpidio, vale a dire le espressioni contemporanee del territorio fermano in Serie D. 

Dopo la migrazione in quel di Fermo dell’allora Montegranaro Provincia Fermana, vittorioso in città dei play off nazionali di Eccellenza, per l’attuale trasformazione in Fermana Football Club (sotto il Girfalco c’erano comunque i diritti di categoria, poi sfumati per altre circostanze, grazie alla conquista dell’allora U. S. Fermana della Coppa Italia nazionale di Eccellenza in quel di Rieti battendo il Cerignola) e la Folgore Veregra in transito, come affermato, in D per una sola stagione; a questo punto non resta che accarezzare la suggestione di veder campeggiare nuovamente Montegranaro sulle rotte sportive di tante compagini di livello e riconducibili, oltre che ad altre provincie marchigiane, alle regioni confinanti. Per una relativa ma positiva finestra sulla città, che ritornerebbe nota negli ambiti di una levatura calcistica che manca sull’erba del La Croce da cinque anni.

Un momento dell’amichevole, citata nella didascalia della foto in apertura, tra Montegranaro e Fermana

 

 


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