di Pierpaolo Pierleoni
Ha appena 32 anni, ma già da 2 guidava la squadra mobile della polizia di Macerata ed è stata la più giovane dirigente in Italia chiamata a ricoprire questo ruolo. Da qualche giorno è operativa a Fermo. Originaria della Campania, Maria Raffaella Abbate è il nuovo capo della mobile alla Questura fermana. Vi arriva dopo aver lavorato in diverse sedi, tra cui Reggio Emilia, dove è stata dirigente delle volanti e vicedirigente della mobile, cui è seguito il biennio alla Questura maceratese.
Un rinforzo che il questore Luciano Soricelli saluta con soddisfazione:”Sono contento di questo arrivo, una collega giovane, ma che ha già maturato un’esperienza professionale importante, quello della mobile è un ruolo strategico, è l’ufficio investigativo per eccellenza, sono certo che farà bene”.
“Ho scelto questo ruolo come vocazione – racconta la dottoressa Abbate – Il nostro è un ufficio investigativo, serve voglia di indagare e scoprire. La curiosità è una predisposizione, l’intuito è una caratteristica da affinare con l’esperienza, anche il caso apparentemente più semplice richiede un lavoro meticoloso per raccogliere prove. Mi sono già trovata a guidare squadre con colleghi più anziani ed esperti di me, credo che essere donna non sia un limite. Un bravo capo non deve imporre, deve avere leadership per farsi seguire. Essere giovane porta tanti aspetti positivi, sicuramente c’è entusiasmo, si è più predisposti ad esempio all’utilizzo del web e dei social network, diventati importanti per fronteggiare reati come il bullismo ed il cyberbullismo. Ma serve compensare con il bagaglio di conoscenze di chi ha più esperienza. Qui a Fermo sono operativa da pochi giorni, ma la prima impressione è eccellente, posso contare su un ottimo gruppo”.
Delle Marche la nuova dirigente della Mobile sottolinea “la laboriosità che ho imparato ad apprezzare in questi anni a Macerata, ho scoperto un lodevole approccio al lavoro, un territorio produttivo, con una grande forza nell’artigianato tanto diffuso. Un territorio splendido a livello paesaggistico. Dovunque ci siano tante attività produttive occorre anche grande attenzione, specie in un momento così delicato per la ripresa come quello che stiamo vivendo oggi e che comporta tante difficoltà, soprattutto per le imprese più piccole”.
La Abbate promette particolare attenzione alla violenza verso le fasce più deboli. “Da donna, sono molto sensibile ai reati contro la persona, un settore delicato, col codice rosso approvato l’anno scorso c’è stata, giustamente, più attenzione verso questa tipologia di violenze. Le vittime fanno sempre grande fatica a denunciare questo tipo di reati. Serve una grande sensibilizzazione a partire dalle scuole, spesso le ragazzine crescono con una visione dell’amore distorta. Non trascuro, naturalmente, l’attenzione verso crimini di maggiore allarme sociale, a partire dal traffico di droga. Quando decidi di lavorare nella squadra mobile fai una scelta di vita, assumo consapevolezza che si tratta di un impegno costante, anche h24, bisogna sempre farsi trovare pronti”.
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