LETTERE AL DIRETTORE
“La Chirurgia del Murri vanto per la sanità”,
il ‘grazie’ del figlio di un paziente

FERMO - La lettera del figlio di un uomo che è stato ricoverato nel reparto di Chirurgia, guidato dal primario Guerriero. Il ringraziamento e l'attestato di stima

Il primario Guerriero con medici e infermieri del reparto di Chirurgia

Mentre scrivo mio padre è qui con me. Mi racconta emozionato di quanto fosse sorpreso di tutte le notizie che noi già sapevamo sulle sue condizioni, ancor prima che venissero comunicate a lui. Si è sentito protetto, abbracciato dalla sensibilità di una grande famiglia che non conosceva, ma alla quale si sente ora legato affettivamente non solo per averlo aiutato a tornare ad una vita normale, ma anche per avergli donato tanti attimi di commozione ed orgoglio. È entrato solo, ma solo non è stato mai. Grazie“. E’ un estratto di una lettera del figlio di un paziente del reparto di Chirurgia dell’ospedale Murri di Fermo che abbiamo ricevuto in redazione. La lettera, che riportiamo di seguito integralmente, è firmata in originale ma lo scrivente chiede di rimanere anonimo.

Il 5 maggio 2020 mio padre entra febbricitante all’ospedale Murri di Fermo. Il periodo non è dei migliori, siamo in piena pandemia e per questo siamo tutti certi che si tratti del famigerato Covid. Viene sottoposto a tampone ed esami diagnostici vari ed il risultato, sebbene da una parte sia confortante (tampone negativo), dall’altra ci stupisce e preoccupa perché viene trasferito nel reparto di Chirurgia per essere sottoposto d’urgenza alla rimozione di un ascesso retroperitoneale di dimensioni importanti. La situazione è seria e il suo quadro clinico è compromesso da un’insufficienza respiratoria dovuta al vizio del fumo. Restiamo tutti col fiato sospeso, le notizie sulle sue condizioni ci giungono centellinate per prudenza, ma sono sempre puntuali. Ed è qui che ritengo questo reparto sia un orgoglio ed un eccellenza della sanità fermana. Nonostante sia un settore dell’ospedale particolarmente delicato e soggetto all’imprevedibilità dei casi che accoglie, non viene mai meno la trasparenza. Ho sempre percepito verità, ma anche conforto, professionalità ineccepibile, ma anche capacità umana, non scontata, di mettersi al servizio degli altri totalmente e con ogni mezzo a loro disposizione. Ricordo particolarmente il giorno dell’intervento. Mio padre era in buone mani, ne ero certo, l’equipe di chirurghi eccellenti, il reparto guidato dal dottor Guerriero….sono stati fantastici.

Una citazione la voglio fare alla dottoressa Bianchi, al dottor Grani e all’infermiere Volpi, con i quali sono stato sempre in contatto, sempre pronti a rispondere ad ogni mio dubbio. Questo filo diretto ci ha permesso di essere vicini a mio padre, seppure non potessimo vederlo e lo hanno aiutato, nella convalescenza, a sentirsi meno ‘abbandonato’.
Per questo è doveroso da parte mia ringraziare tutti questi professionisti che ogni giorno lavorano con grande spirito di abnegazione e, in particolare in questo periodo, hanno dimostrato ancor più la loro umanità. Mentre scrivo mio padre è qui con me. Mi racconta emozionato di quanto fosse sorpreso di tutte le notizie che noi già sapevamo sulle sue condizioni, ancor prima che venissero comunicate a lui. Si è sentito protetto, abbracciato dalla sensibilità di una grande famiglia che non conosceva, ma alla quale si sente ora legato affettivamente non solo per averlo aiutato a tornare ad una vita normale, ma anche per avergli donato tanti attimi di commozione ed orgoglio. È entrato solo, ma solo non è stato mai. Grazie. Il reparto di Chirurgia al Murri di Fermo è un vanto“.

 


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