Scuole sicure, maxi piano della Provincia:
oltre 30 milioni di euro per 27 edifici

FERMO - La presidente Canigola, insieme al dirigente Pignoloni ed al funzionario Vallasciani, ha fatto il punto su progetti e cantieri

di Andrea Braconi

Oltre 30 milioni di euro di investimenti per la sicurezza e l’ammodernamento di 27 edifici scolastici delle Secondarie di Secondo Grado. È un maxi piano quello presentato da Moira Canigola, che ha voluto puntualizzare fasi e azioni in programma.

“Vogliamo dare una visione d’insieme delle attività portate avanti dall’Amministrazione provinciale – ha affermato la presidente – attraverso la ricerca continua e costante di fondi che provengono da istituzioni centrali e regionali i quali, messi a sistema, permetteranno interventi molto radicali nelle nostre scuole”.

Perché il vedere ancora pochi cantieri, ha voluto sottolineare, non significa che i finanziamenti non siano reali. “I procedimenti amministrativi sono particolarmente complessi e lunghi, e va considerato il cosiddetto stand still, il periodo di attesa tra la fine della gara e la sottoscrizione del contratto. Inoltre, come noto, la Provincia ha una dotazione di personale molto ridotta ma nonostante tutto i nostri uffici hanno sempre lavorato al massimo”.

LE COPERTURE

A dar supporto alla presidente, il dirigente Ivano Pignoloni ed il funzionario Sandro Vallasciani, con un cospicuo elenco di azioni, a partire dalle coperture di 5 edifici scolastici e dei loro diversi livelli di attuazione.

I fondi sono stati acquisiti dalla Protezione Civile dopo il crollo del tetto dell’Montani, per un totale di oltre 3.900.000 euro.

“Per il Triennio Montani è in via di consegna il progetto esecutivo – ha rimarcato Vallasciani – mentre per Convitto e Liceo Artistico di Porto San Giorgio è imminente l’avvio dei lavori, essendo già state individuate le ditte. In fase di progettazione, invece, il Tarantelli di Sant’Elpidio a Mare e l’Annibal Caro di Fermo”.

Per aggiudicare una gara, hanno ricordato i due tecnici, è necessaria una commissione esterna, con un procedimento molto complesso per la valutazione dell’offerta tecnica economica progettuale a cui si somma una disponibilità dei commissari molto esigua. “Servono diversi mesi per poter arrivare alla fine della valutazione e tutte le gare sono suscettibili al ricorso tra l’aggiudicazione provvisoria e quella definitiva. Questo si aggiunge ai mesi nei quali si sono svolte le riunioni delle commissioni”

“Il nostro obiettivo – ha proseguito Pignoloni – è ristrutturare tutto il Trienno attraverso altre linee di finanziamento”.

Immancabile una valutazione sugli effetti dell’emergenza Covid, con un forte rallentamento causato dal periodo di sospensione per quanto concerne gli studi di progettazione, per i cantieri e per le attività interne degli enti pubblici. “Inoltre – ha puntualizzato Vallasciani – va considerato come le imprese oggi siano intasate dei lavori sospesi. Occorre, quindi, concordare con loro e programmare i tempi di ripresa, considerando anche i tempi per la stipula delle necessarie polizze”.

“È stato un fermo molto importante – ha aggiunto Pignoloni – e in molti hanno dovuto aspettare il termine dell’emergenza per chiedere la documentazione, visto che prima non si poteva fare”.

I FONDI PER LA RICOSTRUZIONE

La Canigola ha successivamente elencato i tre interventi legati alla ricostruzione post sisma ancora in fase di progettazione, vale a dire il “Mattei” di Amandola, lo stesso Triennio e la realizzazione del nuovo Liceo Classico nella città capoluogo.

“Per Amandola siamo riusciti ad arrivare a 2.250.000 euro attraverso una progettazione avanzata e documentando maggiori lavori e risorse – ha spiegato Vallasciani -. Per il Montani abbiamo portato la cifra fino a 4,8 milioni, mentre l’aumento delle superfici per l’Annibal Caro ha fatto passare l’importo da 6.450.000 a 7.300.000 euro. Tutto questo ha comportato un’attività di progettazione e confronto con Ufficio Ricostruzione Sisma, fino al riconoscimento ufficiale”.

La cifra tocca i 17 milioni aggiungendo i nuovi laboratori del Montani, i cui lavori nel polo scolastico dove insiste anche la sede della Provincia hanno ripreso il via dopo l’emergenza Covid, con un termine previsto entro la fine dell’estate.

L’ADEGUAMENTO ALLA NORMATIVA ANTINCENDIO

Altro fronte importante è quello dell’adeguamento alla normativa antincendio, con 5 interventi al Tarantelli (questo attualmente in corso), al Liceo Scientifico “Calzecchi Onesti” (l’avvio è programmato per venerdì), al Liceo Artistico “Preziotti” di Fermo, così come al Triennio e al Biennio del Montani per una cifra di 350.000 interamente finanziata dal Miur.

LE ALTRE PROGETTUALITÀ

Quasi 8 milioni di euro riguardano altre importanti progettualità: dall’adeguamento sismico dello Scientifico fermano, già partito nel mese di gennaio (1.532.000 euro), al  rafforzamento delle strutture lignee di copertura del Conservatorio, il cui progetto progetto esecutivo è stato fatto internamente (300.000 euro); dal padiglione della Meccanica del Montani (465.000 euro) al Convitto con finanziamento straordinario del Miur pari a 5 milioni di euro; dalla progettazione per i lavori di adeguamento e sopraelevazione del corpo principale del Liceo Scientifico di Montegiorgio (oltre 65.000 euro, con l’obiettivo di ottenere un mutuo regionale per un altro milione) alla ristrutturazione del campo di calcetto ed alla costruzione di una struttura polivalente presso l’Istituto “Carlo Urbani” di Porto Sant’Elpidio (390.000 euro), portata avanti insieme al Comune con il quale è stato fatto un accordo, come ricordato da Pignoloni, per utilizzare congiuntamente la struttura polivalente sia per l’aspetto scolastico che per quello extra.

LE PROGETTAZIONI DEI LAVORI DI MESSA IN SICUREZZA

Un importante pacchetto è quello riguardante i lavori di messa in sicurezza sismica di Convitto, Bienno e palestra del Montani, Carducci, Liceo Artistico di Porto San Giorgio e la sede in via Prati del Tarantelli che verrà demolita, ricostruita e sopralelevata.

“Qui parliamo di oltre 1,3 milioni di euro” ha evidenziato la Canigola, spiegando poi con il sostegno di Vallasciani come tutti progetti preliminari siano stati redatti dagli uffici della Provincia e, salendo in graduatoria, permetteranno l’accesso ai relativi finanziamenti. “Sono la base per poter mettere in cantiere nuovi interventi, altrimenti non riusciremo ad ottenere le risorse necessarie”.

LE VERIFICHE DI VULNERABILITÀ

Doppia colonna per la slide riguardante le verifiche di vulnerabilità: la prima, come ha spiegato la presidente, riguarda il costo sostenuto per effettuare le stesse verifiche ed acquisire l’indice; la seconda, invece, è inerente i fondi per la progettazione.

Questo il quadro:

Convitto Montani (77.800 / 431.771)

Itc “Galilei-Carducci” (73.000 / 413.002)

Biennio Montani (43.036 / 240.699)

Ipsia “O. Ricci” (31.498 / 178.956)

Meccanica Montani (31.372 / 172.956)

Liceo Artistico Porto San Giorgio (27.700 / 157.444)

Tarantelli (26.000 / 143.199)

Palazzo Sacconi (22.250 / 125.938)

Palestra vecchia Montani (14.750)

Conservatorio Pergolesi (25.720)

Fondamentali, quindi, i 370.000 euro erogati del Miur per le verifiche, una fase attualmente in rendicontazione. “Non ci siamo cullati sull’attesa dei tempi di riconoscimento – ha voluto precisare Vallasciani. Ad esempio, per il Convitto Montani i soldi sono già stati ottenuti perché ci siamo battuti su più misure, anche sovrapposte”.

LE INDAGINI SU SOLAI E CONTROSOFFITTI

Ci sono poi le indagini su solai e controsoffitti, con la Provincia che si era candidata per ottenere per fondi del Miur tramite il decreto 734/2019. Nove i progetti ammessi a finanziamento (Tarantelli, Triennio-Biennio-Convitto Montani, Itet, Ipsia, Classico, Conservatorio e Liceo Artistico di Porto San Giorgio) per un importo di 10.000 euro ognuno. Entro giugno, come comunicato dallo stesso Ente, verranno emessi i bandi di gara. “Tutto questo – ha ribadito Canigola – si intreccia con le indagini preliminari alle progettazioni e si tratta in sostanza di verifiche propedeutiche alla progettazione”.

GLI INTERVENTI FINANZIATI CON MUTUO

A chiudere questa significativa carrellata gli interventi di restauro e risanamento conservativo di Amandola (già partito, per un importo di 46.000 euro), Conservatorio Pergolesi (93.000 euro, con lavori già aggiudicati), Itet (62.000 euro per lo sostituzione degli infissi ad un piano) e la sede di Meccanica del Montani (99.000 euro per un intervento che renderà l’edificio separato dal Convitto, tramite una scala che a tutti gli effetti si inserisce anche come elemento per il miglioramento sismico”. Altri 300.000 euro, quindi, che chiudono per il momento il cerchio sulle iniziative della Provincia.

OBIETTIVO SICUREZZA

Non mancherà, ovviamente, l’attività di manutenzione ordinaria che si porterà avanti con fondi di bilancio e risorse che a livello centrale sono state promesse sia per le scuole che per la viabilità. “Ci sono ulteriori richieste di finanziamento e candidature presentate – ha annunciato Canigola -, ma delle quali non abbiamo ancora conferme per altri 1,7 milioni: mi riferisco all’adeguamento antincendio, alle progettazioni definitive ed esecutive sia del Biennio Montani che dell’Iter per la sicurezza sismica. Insomma, una massa di attività non indifferente e complessa, che stiamo portando avanti non senza fatica ma con la certezza di riuscire ad arrivare al termine”.

“Le scuole sono tutte agibili – ha confermato Pignoloni – e mano a mano cerchiamo di migliorarle per renderle ancora più sicure proprio attraverso questo elenco di interventi”.

TRA SISMA E COVID

Mancando al momento le linee guida per la riapertura della scuole, anche la Provincia non è in grado di comunicare dettagli specifici sulla ripresa dell’anno scolastico, ma resta una certezza, come ribadito da Vallasciani: “Gli edifici in centro storico così sono e così rimangono, non si possono modificare le disposizioni degli spazi interni. E probabilmente questo avverrà anche per le altre scuole”.

Infine, una considerazione sull’effetto domino provocato dal sisma negli ultimi 4 anni, con la chiusura di determinate strutture e lo spostamento in altri plessi che, ad oggi, non permette la gestione di cosiddetti spazi jolly in cui intercambiare classi e da utilizzare nel momento dell’avvio di diversi interventi programmati. “Il tutto dovrà essere fatto studiando le varie situazioni di compresenza di imprese all’opera e studenti per garantire la massima sicurezza possibile” ha concluso lo stesso funzionario provinciale.


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