di Simone Corazza (foto Simone Corazza)
Il silenzio. O meglio, i silenzi. Quello suonato in ricordo dell’appuntato Alfredo Beni, e quello che ha pervaso il Comando provinciale dei carabinieri questa mattina, alle 10,30 per celebrare il 206esimo anniversario dell’Arma. Un silenzio, sì dettato dal Coronavirus che ha mietuto tante, troppe vittime, ma anche dal cordoglio per tutti i carabinieri caduti in oltre due secoli di storia al servizio della Patria.
Questa mattina al comando provinciale dell’Arma, il prefetto di Fermo Vincenza Filippi e il comandante provinciale dei carabinieri, il colonnello Antonio Marinucci, hanno presieduto la cerimonia per i 206 anni della fondazione dell’Arma. Una cerimonia fugace, avvolta dal silenzio, appunto, ma non certo priva di emozioni. Il prefetto e il comandante provinciale, infatti, hanno depositato una corona di alloro dinanzi alla lapide dell’appuntato Alfredo Beni, vittima nel 1977 del fuoco criminale. Proprio a Beni, medaglia d’oro al valor militare, è intitolato proprio il comando provinciale fermano. Non una parola. Solo silenzio che, però in simili occasioni vale più di mille parole a corroborare e rinvigorire valori e dedizione nel corso dei secoli.
“Nel rispetto delle restrizioni imposte dall’emergenza sanitaria Covid-19, con questa significativa cerimonia – spiegano proprio dal Comando provinciale dell’Arma – è stato celebrato l’Annuale di fondazione dell’Arma dei Carabinieri nella provincia, con un pensiero rivolto agli eventi che hanno investito il Paese negli ultimi mesi e una fiduciosa speranza per il prossimo futuro”.
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