Addio a Benito Ciriaci,
capostipite dello storico salumificio,
papà di Graziella amato da tutto il territorio

ORTEZZANO - Un papà non solo per Graziella, che oggi ha preso in mano le redini dell'azienda insieme ai suoi figli Paolo ed Elisa Scendoni, ma un punto di riferimento per tutti coloro che ogni giorni lavorano nello stabilimento di Ortezzano e che hanno sempre visto in lui proprio un secondo padre

 

Benito Ciriaci con sua figlia Graziella

di Paolo Paoletti

Lutto nel mondo dell’imprenditoria locale e in tutto il territorio fermano per la scomparsa, questa notte a 92 anni, di Benito Ciriaci, il capostipite dello storico salumificio che ha fatto della tradizione, della qualità e della presenza sul territorio i suoi punti forza. Un papà non solo per Graziella, che oggi ha preso in mano le redini dell’azienda insieme ai suoi figli Paolo ed Elisa Scendoni, ma un punto di riferimento per tutti coloro che ogni giornoi lavorano nello stabilimento di Ortezzano e che hanno sempre visto in lui  un secondo padre. I funerali si terranno domani alle 16 nella chiesa del Carmine di Ortezzano.

Tutto iniziò da Benito che da giovane, ereditò da suo padre Lorenzo, le conoscenze nel mondo dell’agroalimentare.  Lorenzo comprava i prosciutti nelle campagne barattandoli con il lardo che aveva un grande valore. Li portava a casa, li salava e li stagionava. Con le rifilature faceva un salame ‘speciale’ conosciuto oggi da tutti come il ciauscolo, uno dei simboli del nostro territorio.

Un’eredità che è stata tramandata da padre in figlio, da allora fino ad oggi. Da Lorenzo a Benito, da Benito a Graziella e da Graziella a Paolo ed Elisa.  In questo passaggi Benito è stato sempre il pilastro. L’età e la vecchiaia infatti non lo fermavano mai dal visitare l’azienda anche solo per salutare quella che è una grande famiglia. Una persona amata e stimata, recentemente insignito anche del premio fedeltà al lavoro della Camera di Commercio ma per lui, il riconoscimento più grande, è sempre stato l’affetto della gente e della sua famiglia. 

 

 


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