Case famiglia, Malaigia all’amministrazione regionale: “Le categorie più fragili dovrebbero essere tutelate per prime”

INTERROGAZIONE - Malaigia: "Come abbiamo visto durante l’emergenza epidemiologica, chi ha sofferto maggiormente sono stati i minori, gli anziani e i disabili.”

Marzia Malaigia

“Nella seduta del Consiglio  di oggi, martedi 9 Giugno 2020 , l’Assessore Sciapichetti per conto del Presidente Ceriscioli ha fornito una lunga non risposta all’interrogazione che ho richiesto con carattere di urgenza  una sorta di elenco di interventi tecnici sulla gestione delle case famiglia dal punto di vista organizzativo, amministrativo e logistico. In pratica non si è risposto a come si possa evitare il riproporsi di episodi di una gravità inaudita, come quello in corso di indagine in una struttura del fermano”. Inizia così l’intervento della consigliera regionale della Lega Marzia Malaigia dopo l’episodio di presunta violenza da parte di un educatore all’interno di una struttura per minori.

“Il Garante stesso  ha più volte lamentato la difficoltà del controllo diretto nelle strutture che ospitano i minori in questo periodo di lockdown. Questo non è accettabile – afferma il Consigliere della Lega, Marzia Malaigia –nei periodi di difficoltà le categorie più fragili dovrebbero essere tutelate per prime ma, come abbiamo visto durante l’emergenza epidemiologica, chi ha sofferto maggiormente sono stati i minori, gli anziani e i disabili.”

Il Consigliere Malaigia ricorda che è stata lei stessa a proporre l’installazione delle telecamere anche per sopperire alla mancanza di controlli nei periodi in cui non è possibile farlo direttamente, controlli volti sia alla sicurezza dei minori che degli operatori stessi. “Inoltre occorre non dimenticare che i minori inseriti in una struttura provengono da contesti familiari considerati difficili e quando viene disposto l’allontanamento e l’affidamento in tali strutture , si presume che queste debbano costituire un ambiente più disteso e positivo. Non si può umanamente accettare l’inserimento in un ambiente che possa creare esso stesso traumi indelebili da parte di soggetti estranei al nucleo familiare ed affettivo del bambino. Mi auguro – conclude la Malaigia – che quanto riportato dalla stampa venga smentito dall’approfondimento delle indagini. Ma se così non fosse è chiaro che l’impegno della Regione deve essere un effettivo cambio di rotta , ammettendo di aver sottovalutato e sbagliato a rigettare la proposta di installazione delle telecamere”.


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