“L’inciucio firmato Pd-M5S sta per compiersi anche nelle sedi istituzionali. Sta per approdare, infatti, in commissione regionale, la Pdl con cui il Pd e il M5S vogliono reintrodurre il ballottaggio alle elezioni regionali. Ma noi non ce ne staremo con le mani in mano ad assistere a quanto orchestrato solo per nascondere un accordo sottobanco tra i Dem e i Pentastellati”. Così in una nota il commissario regionale FI, senatore Francesco Battistoni e la capogruppo regionale FI, Jessica Marcozzi.
“Due partiti che – rincarano la dose gli azzurri – se le sono dette di tutti i colori, a tutti i livelli, arrivando anche a scontrarsi a colpi di esposti e ricorsi alla magistratura, e che oggi, invece, nel tentativo di cercare di restare a galla, le provano tutte. Sanno di aver definitivamente perso ogni credibilità e di doversi preparare a lasciare la guida delle Marche dopo i disastri politici e amministrativi, dal terremoto alla sanità fino alla gestione dell’emergenza Covid, e invece di occuparsi dei problemi dei Marchigiani, provano a fare quadrato cercando di celare il loro strumentale accordo con un colpo normativo teso solamente a mantenere la poltrona. Ne è la riprova anche l’atteggiamento del candidato Pd alla presidenza della Regione che non molla la poltrona dell’Anci Marche. Ma gli escamotage orchestrati da Pd e M5S non serviranno a sottrarli dalla sonora bocciatura elettorale. Anzi, non capiscono che con questi giochetti peggiorano ulteriormente la loro già compromessa situazione. Si rassegnino. Le Marche sono destinate a rialzare la testa con alla guida un Centrodestra responsabile, competente e al fianco dei marchigiani” concludono Marcozzi e Battistoni con il commissario regionale Fi a intervenire anche sulle infrastrutture, sull’autostrada.
“Mentre da una parte il Governo è indaffarato con le visite guidate a Villa Pamphili, dall’altra parte c’è un’Italia che soffre, che arranca, della quale questo Governo non ne ha benché minima percezione. Tra i vari temi dimenticati da questo esecutivo – scrive Battistoni in una nota – c’è la questione infrastrutturale, vero cruccio delle due ultime esperienze legislative.
Una delle Regioni più dimenticate è la regione Marche, completamente tagliata fuori da collegamenti autostradali degni di nota. A tal proposito ho interrogato il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti per capire le motivazioni per cui da diversi mesi, sull’autostrada Roma – Teramo, insistono ben sei cantieri. Questi cantieri stanno comportando numerosi rallentamenti, basti pensare che la galleria, di ben 10 km, che attraversa il Gran Sasso, è percorribile ad una sola corsia. In tutto questo non vi è un’attenzione tariffaria per gli automobilisti, che vedono il costo del biglietto autostradale non scendere in funzione dei disservizi autostradali. Non solo ma per arrivare nelle Marche, si passa dalla A14, altra autostrada con restringimenti e sensi alternati che sta paralizzando la viabilità di tutta la costa adriatica del centro Italia. Per risolvere questo genere di problemi non credo serva un summit dentro una Villa storica, basterebbe essere chiari coi cittadini ed essere responsabili di fronte alle situazioni di emergenza”.
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