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“La crisi è il primo fattore di coscienza”, il sociologo Giuseppe De Rita ospite della Camera di Commercio delle Marche

IMPRESE - "Se c'è un'opportunità che l'emergenza ci consegna è quella di prendere consapevolezza di dove siamo. La crisi è il primo fattore di coscienza."

 

Ospite di Camera Marche, questa mattina, in collegamento webinar, il sociologo Giuseppe De Rita che ha ripreso il suo Viaggio in Italia, interrotto mesi fa per la pandemia, dalle Marche. La riflessione dello studioso di modelli sviluppo, anima e Presidente del Censis, conoscitore del sistema camerale e acuto ascoltatore dei territori è stata condotta con consiglieri e membri di Giunta camerali, rappresentati delle categorie produttive marchigiane, referenti di Regione, Università, Organizzazioni Sindacali e stampa.

“La ricognizione del Prof. De Rita, dentro un viaggio virtuale proprio perché on air e on line come questa stagione ci impone, è stata nondimeno molto concreta e fuori, come nello stile del sociologo, da coro e luoghi comuni -spiegano dalla Camera i Commercio –  Non c’è nostalgia per i vecchi modelli (“per i distretti che ho visto e fatto nascere e che sono finiti nel 2000…ma neanche per le valley”) né voglia di ipotecare un futuro indeterminato a cui consegnare speranze di cambiamento: non è l’Italia che verrà, né quel niente che sarà più come prima o le fughe in avanti ad interessarmi. Quello che serve è conoscere questo preciso momento, guardare il presente. Se c’è un’opportunità che l’emergenza ci consegna è quella di prendere consapevolezza di dove siamo. La crisi è il primo fattore di coscienza. Anche, soprattutto, nelle Marche, e segnatamente in quelle del Nord più vicine, per vocazione produttiva e gravità dell’impatto virale, alle regioni lombarde; territori da un carattere bifronte, divise verticalmente tra nord e sud e pervase da una tensione orizzontale. Una regione a pettine dove la condanna alla soggettualità impone di studiare un nuovo modello di sviluppo e anche un nuovo modo di essere intermediari: in tal senso la Camera delle Marche può essere esempio non di centralizzazione ma di mediazione nuova tra centro e periferie. Mai più dunque dappertutto e rasoterra, come recitava il titolo di una fortunata pubblicazione del sociologo, riferito alla modalità di crescita di una società e di una economa molecolari. L’innovazione? deve essere portata dentro la gestione della filiera e l’attenzione al territorio non deve significar scollegarsi da un flusso internazionale. La formula organizzativa? la piattaforma”

Fa eco a De Rita il Presidente di Camera Marche Gino Sabatini: “Credito di filiera è non a caso il tema al centro del nostro prossimo incontro formativo con UBI Banca, e se il Covid-19 ci ha portatodistanziamento sociale noi rispondiamo con la rete, le piattaforme collaborative e forme di digitalizzazione intelligenti e condivise”

De Rita ha aggiunto: “E’ proprio la dimensione regionale ad avere dato all’ente camerale capacità di dialogo più efficace con il sistema del credito e la possibilità di attuare economie di scala: una aggregazione che si rivela davvero a benefico di tutti i territori E se le infrastrutture sono carenze vere ma non possono essere l’alibi, la paura è antropologica ma l’incertezza va trasformata in coscienza e soluzione da mettere in pratica ora, scongiurando gli effetti che la rabbia sociale potrebbe scatenare nei prossimi mesi”.


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