“La Lega Fermo rinnova la vicinanza alla brava gente di Lido Tre Archi e alle Forze dell’Ordine dopo l’ennesimo sgombero di abusivi confermando che continueranno a lottare in ogni sede per ottenere un presidio permanente”.
“I cittadini di Lido Tre Archi sono esasperati e non sanno che farsene delle passerelle da sceriffo del sindaco Calcinaro che, in nome di accordi elettorali, finché ha potuto ha ignorato il problema. Senza contare che la sconcertante scarcerazione dei 4 abusivi tunisini (arrestati giorni fa in un blitz in cui sono state sequestrate anche droga ed armi, ndr): seppure a norma di legge, costituisce l’ennesima occasione di riflessione sulla necessità di ripensare l’accoglienza. È paradossale che ai cittadini che chiedono rispetto delle regole il Governo voglia rispondere con la cancellazione dei decreti Salvini sulla sicurezza”.
Dopo l’epilogo degli ultimi fatti di cronaca, Gianluca Tulli, capogruppo della Lega a Fermo, ribadisce quanto dichiarato da Matteo Salvini nel corso della recente visita a Lido Tre Archi e coglie l’occasione per tirare fuori gli scheletri dall’armadio del sindaco, così come reso noto in un comunicato ufficiale diramato dalle stanze del Carroccio provinciale.
“L’arrivo di Salvini ha indubbiamente contribuito a polarizzare l’attenzione su Lido Tre Archi e il ringraziamento va, ancora una volta, alle Forze dell’Ordine che, effettuando controlli in appartamenti occupati abusivamente, hanno persino dovuto fronteggiare episodi di guerriglia urbana. Calcinaro invece ha negato l’evidenza per anni. Perché ora veste last minute i panni di sceriffo a Lido Tre Archi invece di rispondere in Consiglio Comunale alla mozione presentata dalla Lega ai primi di maggio per sapere quali sono le azioni concrete che l’amministrazione intende attuare? – incalza Tulli – Dov’era Calcinaro quando la Lega Fermo denunciava l’immigrazione incontrollata e la criminalità che hanno affossato un quartiere nato per essere perla di residenzialità e turismo? Metteva la testa sotto la sabbia e, per non scontentare la sinistra, definiva politicamente strumentale ogni allarme arrivando a dichiarare “Sono orgoglioso dello spirito di accoglienza del territorio. Non sono presenti segni di insofferenza e c’è una bellissima integrazione”.
Per il capogruppo leghista di Fermo, la spiegazione del cortocircuito è una sola: a muovere Calcinaro non è una sincera preoccupazione per i cittadini, ma la necessità di rosicchiare consenso.
“Calcinaro non vuole tutelare la reputazione della città, ma la sua e cerca di mettere sotto il tappeto mediatico la polvere del nulla espresso dalla sua amministrazione a Lido Tre Archi. Il cortocircuito tra quello che il sindaco pensa e quello che dice è riscontrabile anche dalle dichiarazioni stampa – spiega Tulli congedandosi –. Tre su tutte, le più recenti: ha levato gli scudi contro l’arrivo di Salvini, poi ne spaccia le idee come sue; assicura che Lido Tre Archi non è una pericolosa centrale di spaccio, ma plaude alle forze dell’ordine che hanno accertato l’ascesa del quartiere come nuovo campo base dello spaccio sulla costa; ha definito strumentale il servizio della trasmissione Fuori dal Coro (Rete 4) in cui i residenti hanno raccontato il disagio vissuto dal quartiere, però ha partecipato ad una conferenza stampa che ne conferma i contenuti. Senza le reiterate sollecitazioni della Lega alla Prefettura e al Comune Calcinaro starebbe ancora alla negazione del problema”.
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