Scuola, approvate le linee guida
Stop ai doppi turni e
alle classi pollaio

SCUOLA - Varate dal Governo le linee guida per ripartire con la scuola il 14 settembre. Distanzimento di 1 metro, stop agli assembramenti e ingressi scaglionati. A luglio busta paga più pesante per i docenti. Annunciate 50mila nuove assunzioni a tempo determinato.

di Sandro Renzi

In classe si torna il 14 settembre. Raggiunta l’intesa con le Regioni. Poco fa conferenza stampa congiunta del premier Conte e della Ministra Azzolina che hanno anticipato le linee guida sui cui ci si dovrà muovere per un rientro in piena sicurezza. “Abbiamo lavorato per permettere ai nostri studenti di rientrare in classe a settembre” ha annunciato Giuseppe Conte “confrontandoci con tutti i comparti del mondo dell’istruzione: associazioni  dei genitori, degli studenti, sindacati, dirigenti”. Conte che è tornato anche sulla decisione di chiudere i plessi scolastici a marzo. “Ci ha fatto male prenderla -ha detto- ma è stata necessaria come necessaria è stata la didattica a distanza anche se non eravamo pronti. E siamo consapevoli degli sforzi richiesti alle famiglie. Ma nessuno dubiti del fatto che la scuola è al centro dei pensieri del Governo.” Scuola alla quale andranno un miliardo e settecento milioni di euro frutto dell’emergenza Covid 19 a cui si aggiunge “un nuovo miliardo di euro per avere una scuola più moderna ed inclusiva” ha annunciato ancora Conte. Risorse che si sommeranno a quelle che arriveranno dall’Europa. Stop inoltre alle classi pollaio e via libera ad investimenti in percorsi che aiutino i ragazzi ad entrare nel mondo del lavoro.

LINEE GUIDA

E’ stata la ministra Azzolina ad illustrare le linee guida per un rientro sui banchi di scuola tra due mesi e mezzo. “Sono linee condivise con tutto il mondo della scuola -ha chiarito subito la Ministra- immediatamente operative”. A dire il vero a scuola rientreranno per primi coloro che hanno avuto qualche difficoltà negli studi durante gli ultimi mesi e lo faranno dal 1 settembre. “Poi dal 14 si aprirà ufficialmente”. Ma come saranno le scuole? “Dovranno essere pulite, in primis. Abbiamo speso milioni di euro per acquistare prodotti igienizzanti” spiega la Ministra.  E poi ecco l’ormai arcinoto metro di  distanza che occorrerà far rispettare agli alunni e che non sarà tra banco e banco ma tra alunno ed alunno. A questo si aggiungano gli ingressi scaglionati e lo stop agli assembramenti. “Faremo formazione del personale e comunicazione per famiglie e studenti nell’ottica delle prevenzione -aggiunge la Ministra- ma abbiamo avuto anche delle difficoltà. Soprattutto quelle legate alla mancanza di spazi”. Il Ministero ha così creato un software che non esisteva prima per sapere quanti mq ci sono a disposizione per ogni singola classe nelle scuole, nelle palestre, negli auditorium o sale professori. Il monitoraggio ha già superato quota 70% sulla base dei dati arrivati dagli enti locali. “Ad oggi ho il 15% di studenti che devo portare fuori dagli istituti” ha annunciato la Azzolina per rispettare il distanziamento. Cosa accadrà allora? Si lavorerà sugli edifici esistenti con interventi di edilizia scolastica leggera per recuperare spazi (abbattimento parete ad esempio) e se non dovessero bastare “abbiamo ripreso i 3 mila edifici scolastici dismessi a causa del ridimensionamento scolastico fatto negli anni”. Sicurezza allora, ma anche nuovo modo di concepire la scuola stessa. “Ho ricevuto richieste specifiche, ad esempio fare scuola fuori dalla scuola, nei cinema, nei teatri, nei musei e nei parchi per i più piccoli”. E se gli spazi aumentano dovrà aumentare anche il personale. “Assumiamo fino a 5o mila persone tra docenti e personale Ata a tempo determinato in più” a cui si aggiungeranno le assunzioni a tempo indeterminato sulla base dei pensionamenti. A luglio intervento sul cuneo fiscale: per il personale docente crescerà lo stipendio tra gli 80 ed i 100 euro. Azzolina che ha fatto esplicito riferimento anche agli orari. “Flessibilità degli orari non vuol dire doppi turni, nessuno ne ha mai parlato. Neanche di sdoppiare le classi”. Il numero degli alunni per classi dovrà tuttavia diminuire laddove si verificheranno sovraffollamenti. Ai disabili la scuola dovrà dare la risposta più forte a settembre quando riprenderanno le lezioni. Confronto aperto invece sull’utilizzo delle scuole come seggi elettorali in vista delle elezioni amministrative previste a settembre. Situazione che potrebbe portare alcuni plessi a richiudere dopo una settimana.

Sul sabato in classe decideranno in autonomia gli istituti, mentre le classi saranno divise in gruppi di apprendimento. Si parla di turni differenziati a seconda del grado scolastico e di didattica a distanza solo per le superiori e solo come extrema ratio. Ogni istituto dovrà inoltre avere un medico di riferimento e si ipotizzano anche screening a campione. Sull’uso delle mascherine bisognerà attendere anche lo sviluppo della pandemia nelle prossime settimane. 

 

 

 


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