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Rapporto Istat, Copagri:
“Crisi liquidità per le imprese
primo problema da risolvere”

COPAGRI - Verrascina: "Potrà avere effetti esiziali nell’arco del 2020, mettendo a serio rischio la sopravvivenza di migliaia di aziende"

Franco Verrascina, presidente Copagri

“Il sistema agroalimentare italiano ha saputo reggere egregiamente il duro colpo inferto all’economia dall’emergenza Coronavirus, durante la quale ha continuato a lavorare assicurando il regolare approvvigionamento dei beni di prima necessità a tutto il Paese. Il comparto primario si è in tal modo dimostrato strategico per il Sistema-Paese, giocando un ruolo di rilievo ai fini della coesione economico-sociale in moltissime aree dell’Italia, in modo particolare in quelle svantaggiate”. Lo sottolinea il presidente della Copagri Francesco Verrascina a margine della presentazione del Rapporto annuale dell’Istat sulla situazione del Paese, illustrato questa a Palazzo Montecitorio dal presidente dell’Istituto Gian Carlo Blangiardo.

“Le criticità del nostro agroalimentare, come emerge anche dal rapporto dell’Istat, non nascono con l’emergenza Covid-19 e non si esauriranno pertanto con il ritorno alla normalità, che ci auguriamo arrivi quanto prima. Moltissime infatti sono le questioni che incidono sul reddito dei produttori agricoli, come le calamità naturali e la recrudescenza delle fitopatie, senza contare una burocrazia spesso asfissiante che riduce la competitività delle imprese agricole che oggi, con la globalizzazione, devono confrontarsi su mercati internazionali”, prosegue Verrascina.

“Per questo bisogna continuare a lavorare tenendo sempre ben presente che il primo problema da risolvere per garantire la sopravvivenza del tessuto imprenditoriale e produttivo è quello della crisi di liquidità delle imprese, che come ha sottolineato oggi il presidente dell’Istat Gian Carlo Blangiardo potrà avere effetti esiziali nel 2020, facendo sì che queste non riusciranno a far fronte alle varie spese”, aggiunge.

“L’accesso al credito delle aziende agricole è e rimane un elemento di forte criticità, che va risolto attraverso una sinergia tra governo, istituti di credito e rappresentanze del settore primario, favorendo strumenti che hanno dimostrato la loro efficacia, come ad esempio la cambiale agraria dell’Ismea, fondamentale per permettere agli imprenditori agricoli di intercettare rapidamente e senza lungaggini burocratiche le risorse necessarie per lo svolgimento delle attività produttive”, conclude il presidente della Copagri.


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