di Andrea Braconi
Determinata. Appassionata. E soprattutto con le idee chiare su come la sanità possa e debba cambiare, soprattutto alla luce dell’emergenza Covid. Si è presentata così Maria Teresa Illuminati, candidata per il Partito Democratico di Fermo alle elezioni regionali di inizio autunno.
Fermana, madre di due figli, da 33 anni dipendente dell’Area Vasta 4, Illuminati è coordinatrice infermieristica dell’Unità Operativa Complessa di Cardiologia e ad interim della Dialisi. Ha inoltre un incarico di Posizione Organizzativa Area Medica e di docente a contratto presso la sede locale della Politecnica delle Marche.
Insomma, un’esperienza ed un curriculum perfetti per affrontare tutte quelle tematiche che hanno segnato il recente passato e che continuano a dominare la discussione pubblica. “La sua è una candidatura che ha un respiro molto più largo” ha tenuto a precisare il segretario cittadino Paolo Nicolai. “Siamo convinti di avere le risorse per dire la nostra, sia alle Amministrative che alle Regionali. Insieme alla Segreteria comunale abbiamo intrapreso un percorso e siamo riusciti a trovare una candidatura che rappresenta in senso lato quello che il Pd dovrà essere nella città di Fermo, mettendosi a disposizione di tutta la provincia”.
Una figura, quella di Illuminati, di grande spessore per capacità manageriali, di interazione e caratteriali. “È importante aver trovato in lei un riferimento politico che possa anche comprendere il mondo della sanità e quanto accaduto in occasione dell’emergenza”.
UNA GRANDE SFIDA, DA VIVERE ASCOLTANDO I CITTADINI
Eccola, quindi, la candidata espressione della città capoluogo, pronta a raccogliere con entusiasmo una grande sfida. “Ho vissuto con grande dedizione i mesi di emergenza e questo mi ha fatto ragionare. È un momento difficile, dobbiamo uscire da questa crisi e mettere entusiasmo e passione, oltre che professionalità, competenza e umanità. Per questo voglio mettermi a disposizione dei cittadini, con un ascolto attivo alla persona”.
Per Illuminati in determinate situazioni è necessario metterci la faccia, anche se qualcuno ti chiede a gran voce “Ma chi te lo fa fare??”. “Io penso che chi ha forza e coraggio deve tirarli fuori – commenta -. Ci sono tanti progetti da portare avanti, ma soprattutto dobbiamo ricominciare a parlare con la gente”.
Ma alla stessa gente, prosegue, va spiegato il perché di tagli alla scuola, all’università, alla sanità, alla ricerca, all’innovazione che hanno penalizzato un territorio, una regione e un intero Paese. Un punto di partenza, per poi rilanciare sugli investimenti a sostegno di questi settore determinanti. “Al bisogno di salute si risponde con programmi e servizi adeguati, è un investimento che non ci possiamo permettere di non fare. E per questo vorrei portare insieme a me, in questo percorso, più persone possibili: da soli magari si va più veloci, ma insieme si va più lontani”.
Proprio sul mondo sanitario Illuminati concentra la propria attenzione. “Potremmo portare quell’impulso in una società che ha energia e voglia di andare avanti, anche se dall’altra c’è qualcuno che frena. Ma l’orgoglio del cittadino marchigiano deve uscire fuori e noi dobbiamo traghettare questo territorio. Il Covid ci ha insegnato che tutti questi tagli fatti nel tempo ci sono ricaduti sopra. In questi anni nella sanità regionale c’è stata una grande crescita, ma non siamo rimasti al passo. Invece, un territorio che funziona è quello che riesce a decongestionare un ospedale e che crea le condizioni per un percorso integrato, andando a potenziare aspetti che nella sanità sono stati un po’ accantonati”.
Priorità, dunque, alla prevenzione. “L’educazione alla salute è imprescindibile e ci aiuta ad uscire dalle disuguaglianze. Occorre anche attenzione ai giovani, ai quali va garantita la salute, oltre all’integrazione delle risorse che sono nel territorio come medici di medicina generale, pediatri, farmacisti e medici della specialistica ambulatoriale”.
All’orizzonte anche un processo di riorganizzazione dell’ospedale, con un punto fermo: l’emodinamica. “Siamo l’unica provincia senza emodinamica e questo non è più possibile perché per il paziente il percorso diventa infinito, anche se viene intercettato nel territorio. Ma ogni minuto di ritardo può portare alla morte, invece che alla salvezza. È opportuno rivedere queste politiche, sono disuguaglianze che vanno abbattute. Ripeto, un minuto è vitale”. Ma come farlo? “La sala interventistica c’è e qui possiamo partire con un equipe mobile. Sono consapevole che sia una spesa e che i soldi non vadano sperperati, ma il cittadino deve avere risposte e questa idea potrebbe essere vincente”.
Illuminati, nella sua disamina, non dimentica i pazienti con disabilità mentali o fisiche, l’investimento sull’assistenza residenziale, il potenziamento di quella domiciliare, così come l’investimento sulle tecnologie. “Voglio portare questo territorio ad essere competitivo e creativo”.
A14, UN CAOS ANCHE POLITICO
Ma le urgenze del momento richiedono uno sguardo sempre più ampio e una serie di azioni conseguenti. Ne è convinto Nicolai che approfitta dell’incontro con Illuminati per toccare un tasto molto dolente: il caos lungo l’autostrada A14. “Il partito comunale e quello provinciale hanno le idee chiare: la terza corsia va fatta. La situazione attuale è frutto delle scelte sbagliate del passato e stiamo lavorando su questo, consapevoli anche dell’impatto che questa infrastruttura avrebbe soprattutto sulla città di Porto San Giorgio”.
Ma a Roma, secondo il segretario cittadino, qualcuno continua a dormire. “Parlo del nostro ministro De Micheli: è tempo di svegliarsi! La situazione è imbarazzante, quindi da militante del partito dico che un mio ministro non deve chiacchierare in tv ma venire qui a risolvere i problemi gravi. E se qualcuno non ci sente, allora bisogna cominciare a dirlo chiaramente”.
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