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Toccante addio a Sbrolla in Cattedrale,
l’amico Torresi: “Non dimenticherò
quell’ultimo sguardo”

FERMO - In tanti alla cerimonia funebre per il coordinatore di Non mi Fermo, il ricordo dei colleghi:"Innamorato del lavoro e della sua famiglia, testardo e determinato"
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Saverio Sbrolla

Una folla composta, distanziata tra le ampie navate della Cattedrale, quella che stamattina a Fermo ha tributato l’ultimo saluto a Saverio Sbrolla, il 57enne agente di comunicazione morto improvvisamente mercoledì sera a Porto San Giorgio, mentre si trovava a cena con amici. Un volto molto stimato e conosciuto in città, un punto di riferimento per l’impegno politico che lo vedeva coordinatore della lista civica Non mi Fermo. E proprio durante una conviviale con altri colleghi della maggioranza, l’altra sera, tra cui il sindaco Paolo Calcinaro, il vice Francesco Trasatti e l’assessore Mauro Torresi, Sbrolla è stato stroncato da un attacco cardiaco che non gli ha lasciato scampo.

Centinaia le persone che ieri si sono recate in obitorio per esprimere cordoglio alla moglie ed alla figlia. Durante l’omelia, ricordato “lo scrupolo, l’attaccamento al prossimo di Saverio, l’impegno per la sua comunità, la dedizione al lavoro e l’amore per la famiglia. Una persona intelligente, che non aveva paura di assumersi le sue responsabilità”. Al termine della cerimonia, il saluto di una collega del suo studio di comunicazione, a nome di tutti i collaboratori. “Ci siamo trovati stamattina all’alba per scrivere qualcosa su di te ed ognuno ha tirato fuori qualcosa che gli altri non sapevano. Non siamo riusciti a scrivere un discorso, ma ci resta il ricordo di una persona prima di tutto devota alla famiglia, a cui si emozionava ogni volta che parlava della figlia. Saverio era deciso sul lavoro, testardo, si prendeva sempre carico di tutte le scelte. Ha amato i colleghi con cui lavorava ed è stato ricambiato. Sarà difficile andare avanti senza di lui”.

L’assessore Mauro Torresi

L’ultimo commiato all’assessore Mauro Torresi, leader della lista Non mi Fermo di cui Saverio era segretario. Erano vicini, nel momento del malore fatale di mercoledì sera. “L’ultimo sguardo lo ha dedicato a me. Non so se mi volesse dire qualcosa o cercasse di chiedermi aiuto, ma è uno sguardo che non potrò dimenticare mai. Tante volte avrei volut ringraziarlo per il suo impegno, spesso nella fretta della vita quotidiana dimentichiamo di farlo, ma oggi, davanti alla sua famiglia, tengo a dirgli grazie per tutto quello che ha fatto, per il lavoro paziente dietro le quinte. Tutti, nella lista e nell’amministrazione comunale, gli volevamo bene, per la coerenza, la serietà, la capacità di esprimere con garbo ma decisione le sue idee”.

P.Pier.


© RIPRODUZIONE RISERVATA


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