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Terza corsia, tra passato e futuro
Brignocchi: “Perchè votammo no nel 2007,
sì però al progetto oltre Pedaso”

PORTO SAN GIORGIO - "Difendo la scelta di aver detto no alla terza corsia nel 2007". Così l'ex sindaco Claudio Brignocchi commentando una delle vicende più calde degli ultimi mesi. "Ma se ora il progetto arriva fino a Pescara credo si possa accogliere".

di Sandro Renzi

Tredici anni dopo quel no alla terza corsia dell’A14  che i Consigli comunali di Fermo e Porto San Giorgio all’unanimità votarono stoppando di fatto il progetto a Porto Sant’Elpidio, il tema torna prepotentemente d’attualità sui tavoli degli enti locali e della Regione. Non solo e non tanto perchè a ritirarlo fuori dal cilindro è stato il Mit, forte di nuovi stanziamenti e risorse che arriveranno dall’Europa, assicurandone quasi la sua realizzazione, ma perché finalmemte sembra essere cambiata la prospettiva altrimenti miopie del 2007, quella che puntava ad avere la terza corsia fino a Pedaso e poi, studio di fattibilità alla mano, un sostanzioso arretramento del tracciato fino a San Benedetto. Ma sia Fermo che per Porto San Giorgio avrebbero dovuto fare i conti con l’impatto ambientale e nessun vantaggio di rilievo sul piano della viabilità locale. Il centrodestra punta ora l’indice contro il Pd per i disagi sopportati negli ultimi mesi dagli automobilisti e dai residenti lungo la Statale Adriatica. E nel mirino finisce anche l’allora sindaco sangiorgese, Claudio Brignocchi, che insieme al collega Saturnino Di Ruscio, fece pesare il no a Società Autostrade.

“L’opposizione di centrodestra era fermamente contraria alla terza corsia e favorevole all’arretramento -ricorda Brignocchi- tanto da votare insieme alla maggioranza per il no e tra i banchi c’era pure l’attuale consigliera di FdI, Maria Lina Vitturini. La stessa che ora punta l’indice contro il Pd e lo incolpa”. Così comincia Brignocchi la ricostruzione di quei concitati mesi culminati con un ricorso al Tar e lo stop della terza corzia a Porto Sant’Elpidio. “La posizione del centrosinistra invece mutò quando si prospettò la possibilità di una terza corsia invece dell’ipotesi di un arretramento e francamente non mi sento di biasimarlo. I costi per arretrare il tracciato autostradale sarebbero stati enormi” ricorda ancora l’ex sindaco. Centrosinistra che invece a Porto San Giorgio assunse una posizione differente “con una sua specificità legata al fatto che non erano previste opere compensative, se non minimali, ed il progetto era fortemente impattante per la nostra città” rammenta ancora Brignocchi. Il no insomma fu meditato e motivato partendo dal progetto stesso della Società Autostrade “che lasciava indefinito il da farsi dopo Pedaso e non risolveva il problema. Se di bretella si doveva parlare allora anche Porto San Giorgio doveva farne parte e non subire un ampliamento in sede nudo e credo. Alla domanda cosa si farà dopo Pedaso nessuno neanche in provincia mi rispose “. L’ex primo cittadino ricorda pure che al tavolo della Società Autostrade aveva posto come opera compensativa la realizzazione di una strada parallela alla Valdete ma sulla sponda sud del torrente fino alla provinciale con Sacri cuori. Questo avrebbe permesso di alleggerire il traffico nella zona di Salvano e di “intercettare” il flusso di potenziali turisti pendolari dall’entroterra fermano. “Invece ci fu solo proposto un ammodernamento per un paio di chilometri. Difendo quindi la scelta votata dal Consiglio allora, ma adesso, se effettivamente la prospettiva è quella di un progetto per la terza corsia che potrebbe arrivare fino a Pescara e non fermarsi a Pedaso, credo che l’opportunità vada preso al volo. Tanto più che Porto San Giorgio sarebbe la testa del nuovo progetto e potrebbe far valere un potere di contrattazione più forte in termini di opere compensative”. Brignocchi ricorda pure che molti studi del tempo indicavano come non strettamente necessaria la terza corsia in questo tratto se non per fare fronte ai soli picchi agostani. “Mi rendo conto che la soluzione migliore per noi dovrebbe essere quella di un arretramento ma dai costi quasi insostenibili e dalla fattibilità tutta da studiare”. Infine una stoccata alla Vitturini. “Chi si straccia ora le vesti per il traffico sulla Statale deve sapere che la soluzione non è comunque la terza corsia e che i problemi sono legati principalmente ai lavori di questi mesi ed ai sequestri dei viadotti. Ci dica piuttosto il centrodestra regionale cosa pensa e cosa vuole e la Vitturini spieghi come mai ha votato contro la terza corsia anni fa ed adesso sembra volerla“.

 

 

 


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