di Sandro Renzi
Non sarà una giunta “balneare” quella a cui ha messo mano il sindaco Loira dovendo fare fronte alle dimissioni, arrivate come un fulmine a ciel sereno, protocollate dall’assessore Massimo Silvestrini questa mattina e preannunciate al primo cittadino la scorsa settimana. Il sindaco ha detto di aver cercato in tutti i modi di convincere l’ex chirurgo a non abbandonare. Ma a quanto pare l’ormai ex assessore avrebbe declinato l’invito a restare altri due anni. La staffetta con Andrea Di Virgilio che si è speso molto per il partito negli ultimi tempi prima come segretario, poi nella veste di capogruppo in Consiglio, era tuttavia nell’aria già nel 2017, anno delle elezioni. Il suo nome era tra quelli più gettonati per un posto nella giunta bis. Poi, Loira chiedendo al Pd una rosa di nomi, fece le sue scelte, puntando ad esempio sul civico Giampiero Marcattili, sostituito per fare posto alla Varlotta in quota rosa, e su Massimo Silvestrini per l’appunto, riconfermando invece Gramegna e Vesprini. Ora, a due anni dal voto, cambiano ma solo in parte le cose. Via un esponente del Pd, dentro un altro dem che gode, anche secondo il sindaco, del consenso di quasi tutto il partito locale.
All’appello è invece mancato un rimescolamento radicale delle deleghe. Con qualche fuga in avanti si era ipotizzato che Di Virgilio assumesse le deleghe al turismo ed al commercio che sono da sempre “pesanti” in una realtà come Porto San Giorgio. Alla pari se non di più della delega all’urbanistica che Loira ha preferito tenere per sé visto che è un settore che ha sempre avuto la sua supervisione. Invece l’ex segretario dem, che peraltro è titolare di una agenzia turistica e da molti anni si occupa di promozione, si ritrova tra le mani lavori pubblici, patrimonio, ambiente e viabilità. Quest’ultima, piuttosto “rognosetta”, viene tolta a Vesprini. Si sa che quando bisogna mettere mano alla viabilità a Porto San Giorgio occorre fare i conti con gli interessi legittimi di comitati, gruppi di cittadini, commercianti e così via. E che qualsiasi modifica finisce inevitabilmente per creare malumori o peggio per impaludarsi. Per Di Virgilio la vera sfida si giocherà allora proprio su questo settore e poi a seguire quello dell’ambiente. Strettamente connessi per dare una svolta importante alla politica dell’accoglienza. Chissà se il neo assessore avrà quella giusta dose di coraggio per adottare scelte anche impopolari ma utili a migliorare la vivibilità del paese aumentando ad esempio le aree pedonali o investendo sulle ciclabili. E se avrà anche la giusta dose di autorevolezza per imporre alla giunta alcuni obiettivi che investono da vicino la riqualificazione dell’arredo urbano. Ed ecco allora tornare in ballo anche l’altra delega, quella ai lavori pubblici. Assegnargli d’altra parte turismo e commercio, in mano alla Baldassarri e a Vesprini, avrebbe significato “sfiduciare” l’operato di entrambi i veterani della giunta e questo Loira non lo avrebbe mai accettato pur mantenendo un confronto aperto tanto con la prima quanto con l’esponente civico. L’occasione che Loira dà a Di Virgilio passa una sola volta e l’ormai ex capogruppo dem lo sa: vietato sbagliare.
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