Don Mario Lusek
di Giorgio Fedeli
Shock, questa mattina, lungo la strada Fermana. Un’aggressione brutale. E la vittima di tale violenza è don Mario Lusek, parroco della chiesa cattedrale di San Giorgio, a Porto San Giorgio. Il parroco stava percorrendo, al volante della sua auto, la strada Fermana quando, per una dinamica ancora al vaglio della Polizia di Stato della Questura di Fermo che sta indagando sull’accaduto, la sua vettura è entrata in collisione con una seconda auto. A quel punto i due automobilisti, don Mario e l’uomo al volante dell’altro veicolo, sempre stando alla sommaria ricostruzione della Polizia, si sono fermati. E fin qui nulla di strano. Ci sta che a seguito di un contatto, di una collisione, seppur lieve, tra veicoli, i conducenti si fermino per chiarirsi ed eventualmente per accordarsi sulla dinamica e sulle responsabilità. Ma purtroppo per il parroco l’epilogo è stato ben peggiore. L’uomo, infatti, ha aperto lo sportello lato passeggero dell’auto del sacerdote e, dopo essere entrato nella sua vettura, lo ha picchiato violentemente al volto provocandogli ferite e contusioni. Questa almeno la prima versione su cui stanno lavorando gli investigatori della Polizia. Sì perché don Mario, a causa dello shock, avrebbe ancora un ricordo confuso dell’aggressione subìta.
Il parroco, infatti, in quei drammatici istanti, ha trovato solo la forza di coprirsi. E quando ha riaperto gli occhi quell’uomo era già scomparso. A quel punto il parroco è tornato in canonica e lì ha lanciato l’sos alla Polizia e al 118. Sul posto, a sirene spiegate sono arrivati sia gli agenti della Questura di Fermo, che hanno subito avviato le indagini per risalire all’identità dell’uomo, sia per chiarire in ogni dettaglio l’inquietante episodio. Sul posto anche i sanitari del 118 e il sindaco Nicola Loira: “E’ un fatto davvero inquietante, vero – le dichiarazioni del primo cittadino – preoccupante. Esprimo tutta la mia solidarietà e vicinanza a don Mario, una persona che stimo moltissimo, da sempre. Non appena avvisato mi sono precipitato sul posto per sincerarmi delle sue condizioni”.
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