Giorgio Guerra passa il testimone
della presidenza della Croce verde Fermo:
“Ma resterò sempre un volontario”

FERMO - "Auguro a questa associazione di proseguire nell’appartenenza al movimento Anpas (Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze). Alle persone che subentreranno nelle varie responsabilità auguro un sincero buon lavoro, certo che proseguiranno nella linea tracciata. Dopo l’assemblea di domenica non sarò più presidente, ma resterò sempre un volontario"

Giorgio Guerra, storico presidente della Croce verde di Fermo, è ormai prossimo a lasciare la guida della pubblica assistenza del capoluogo di provincia. E si affida, per il suo ‘fine mandato’ a una lettera per i ringraziamenti e gli auguri, ripercorrendo la sua lunga storia con i colori della Verde.

“La mia storia nella pubblica assistenza Croce Verde Fermo nasce quasi per caso da un invito alla partecipazione a un corso di Primo soccorso, uno dei primi, nel 1983.
Nel contempo, la mia voglia di mettermi in gioco cresceva sempre di più ed entrai nel Collegio dei Probiviri per un mandato di 3 anni. Questo – scrive Giorgio Guerra – mi portò a capire gli ingranaggi tecnico-umani di una pubblica assistenza. Nel 1987 sono entrato a far parte del Consiglio di Amministrazione con l’incarico di responsabile della Promozione. Da quel momento abbiamo organizzato molteplici iniziative che avevano un solo obiettivo: far conoscere l’associazione, avvicinare volontari e raccogliere contributi. Sono anche gli anni dei confronti con la sanità locale con l’obiettivo di raggiungere accordi rispettosi delle associazioni.
Il 1997 è l’anno della presidenza, su invito del nuovo consiglio direttivo, che ho poi sempre coinvolto in ogni scelta, condividendo molte responsabilità. Ho sempre cercato di implementare rapporti costruttivi e rispettosi con tutte le autorità locali convinto che una sinergia fra gli attori sociali sia solo un grande bene per la collettività.
Uno dei traguardi raggiunti, per cui abbiamo lavorato con tenacia, è stata la realizzazione della nuova sede, concepita oltre che come ‘garage di automezzi’, sempre e comunque efficienti, anche come luogo di esperienze umane e sociali, luogo di interazione e confronto.
Nel tempo si è data accoglienza a molte situazioni di disagio sociale. Il motto all’inizio di riassumeva in due parole ‘Solidarietà e Soccorso’ concetti anche oggi ancora vivi dopo tanti anni.
Da un punto di vista umano – aggiunge l’ormai ex presidente – questa esperienza ha segnato la mia vita, mi ha dato forti stimoli. La sofferenza delle persone e le richieste di aiuto mi hanno fatto apprezzare ogni piccolo momento che può anche sembrare insignificante, la vita in tutti gli aspetti. L’esperienza del terremoto: San Giuliano di Puglia e L’Aquila, dove ho partecipato attivamente, hanno incrementato fortemente la voglia di essere vicino alla gente. Ricordo anche con entusiasmo l’impegno nella solidarietà internazionale: la visita e la progettazione negli orfanotrofi della Bielorussia, diventato poi sostegno a distanza, l’accoglienza nel Fermano dei bambini e degli educatori. I rapporti forti con la Comunità Albanese con cui abbiamo collaborato con la donazione di qualche mezzo e la formazione degli operatori stessi. In ultimo l’esperienza Covid che ha visto ridotta la presenza dei volontari, ma nonostante questo siamo riuscirti a dare risposte immediate e professionali. Non tutto è stato semplice, in una comunità così numerosa ed eterogenea come la nostra, sono emersi anche lati poco edificanti di qualche volontario, ma questo senza intaccare minimamente il corpo dei volontari operativi. È doverosamente giusto, anche in chiusura di questo lungo mandato, ringraziare tutte le persone e le organizzazioni vicine: ricordiamo sempre che la vicinanza agli stessi ideali è un forte contributo alla crescita. Grazie a tutte le istituzioni  territoriali per la collaborazione in innumerevoli momenti, ai consiglieri, ai probiviri, ai revisori dei Conti, ai rappresentanti dei volontari e chiunque abbia avuto una responsabilità, grazie indistintamente a tutte le volontarie, i volontari e alle loro famiglie, al nostro personale dipendente, alle ragazze e ai ragazzi del Servizio Civile, a tutti coloro che fanno parte delle Borse Lavoro, a tutti i nostri soci. Un ultimo pensiero – conclude Guerra – lo riservo ai volontari non più presenti tra noi, la loro attività in vita rappresenta uno stimolo in più. Auguro a questa associazione di proseguire nell’appartenenza al movimento Anpas (Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze). Alle persone che subentreranno nelle varie responsabilità auguro un sincero buon lavoro, certo che proseguiranno nella linea tracciata. Dopo l’assemblea di domenica non sarò più presidente, ma resterò sempre un volontario”.


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