di Silvia Remoli
Si è svolta stamane presso la sede della Fondazione Carifermo, in Piazza Don Ernesto Ricci ai piedi di Torre Matteucci, la conferenza stampa in cui il Presidente, l’avvocato Alberto Palma, ha rammentato a tutti i presenti (organi di informazione e personale medico) lo stretto rapporto che lega la Fondazione all’ospedale Murri di Fermo: un dialogo costante tra il privato e l’ente pubblico che ogni anno scaturisce in preziose donazioni, spesso frutto di espresse richieste degli operatori del settore, nel reciproco intento di dotare la struttura sanitaria locale delle più moderne tecnologie esistenti.
La parola al padrone di casa, l’avv. Alberto Palma, che esordisce ringraziando tutti i suoi consiglierei e collaboratori (cita i dott.ri Montevidoni e Caponi, il rag. Marcantoni, l’ing. Elisa Bitti e Francesca Fortunati) ed i medici del Murri per lo stimolo e la collaborazione: “E’ stato fondamentale che loro ci segnalassero le specifiche esigenze, anche a carattere urgente, di dotazioni che la fondazione è riuscita a fronteggiare, in quanto la sanità locale e l’assistenza alle persone più deboli sono il settore in cui vogliamo essere maggiormente generosi”.
E’ la volta di Licio Livini, direttore dell’Area Vasta 4 che, fatti i dovuti ringraziamenti ai benefattori, ribadisce il fatto che, proprio grazie agli aiuti di questi ultimi, il 2021, nonostante le difficoltà emerse per via del Covid, sarà un anno pieno di soddisfazioni e di traguardi da tagliare: “Avere macchine di avanguardia significa avere sicurezza sul paziente; inoltre per usarle occorre tenere aggiornati gli operatori sulle performance gestionali e questo fa sì che pur essendo una realtà locale offriamo un servizio di qualità: dietro a grandi macchine infatti abbiamo grandi uomini e questa sinergia fa la differenza. La pandemia ha rallentato i nostri progetti, ma contiamo di realizzarli nell’anno venturo e quindi avremo non più 5 ma ben 20 posti in terapia intensiva che possono servire per tutte le emergenze possibili, in quanto prima il terremoto e poi la pandemia ci hanno insegnato a caro prezzo che una azienda sanitaria funzionante deve essere pronta a tutte le emergenze. Per ciò che concerne l’emodinamica abbiamo già acquistato un angiografo per assicurare un’interventistica vascolare di livello. Grazie ancora alla Fondazione Carifermo perché le sue donazione fanno lavorare meglio noi tutti e sono indispensabili sia per la diagnostica che per la terapia del paziente”.
Seguono i primari che illustrano quindi le specifiche tecnologie introdotte nei loro reparti nel 2020; assenti giustificati il Dott. Astorri ed il Dott. Angelici, fisicamente impossibilitati a presenziare alla conferenza in quanto impegnati proprio nel reparto di Medicina.
Il dott. Antonio Ciucani, primario facente funzioni del Pronto Soccorso di Fermo, volendo dapprima condividere il merito degli obiettivi raggiunti sinora con il suo predecessore dott. Giostra, ringrazia per i 4 ecografi ottenuti: “ Si tratta di 3 portatili più un palmare, quest’ultimo è uno strumento per nulla ingombrante (poco più di un telefono cellulare) ma con risoluzione eccezionale: siamo gli unici nelle Marche ad averlo in dotazione e, vista la sua maneggevolezza, possiamo anche usarlo in ambiente extra-ospedaliero, girando sul territorio e questo ci fa guadagnare del tempo sulla preparazione della terapia.
Il Dott. Alberto Scartozzi, primario di Ginecologia e Ostetricia, tesse le lodi dei due nuovi miniresettori ambulatoriali, utilissimi sia per la diagnostica ambulatoriale che per la chirurgia.
Il Dott. Stefano Dallari, primario di Otorinolaringoiatria, illustra l’utilizzo pratico dell’Esoscopio 3d al alta definizione 4k, cioè una telecamera che opera sulle superfici e sulle cavità, che ha permesso l’asportazione di un tumore al cervello con una tecnica precisa e meno invasiva della precedente, coinvolgendo altresì tutto il personale ad assistere all’intervento data la migliore visibilità dello zoom modulato sull’intero procedimento.
La dott.ssa Susy Cola, primario di Anestesia e Rianimazione, ha chiesto e ottenuto l’aggiornamento dei software dei ventilatori già presenti (donati dalla Protezione Civile): “L’ospedale è un bene della comunità, ben venga la sinergia tra l’ente e il privato se può e come può: la tecnologia in sala operatoria e in rianimazione è fondamentale, ecco perché, piuttosto che richiedere l’acquisto tout court di ventilatori nuovi, noi abbiamo preferito implementare i ventilatori datici dalla protezione civile, effettuando una sorta di upgrade, accessoriandoli di tutte quelle opzioni che ora li hanno resi davvero competitivi, e riuscendo cosi a farci ventilare il paziente senza ricorrere all’intubazione”.
Al momento dei saluti, chiude con un auspicio il presidente della Fondazione Carifermo Alberto Palma: “L ‘Area vasta 4 merita considerazione da parte di tutte le Marche, noi siamo pronti a sostenerla nei limiti delle nostre disponibilità ma al contempo desideriamo che possa godere in futuro della stessa attenzione e rispetto da parte dell’ASUR regionale e della regione stessa”.
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