di Sandro Renzi
Pressione tributaria invariata negli ultimi due anni. Lo sforzo fiscale a cui i sangiorgesi sono stati chiamati è rimasto sostanzialmente lo stesso tra il 2018 ed il 2019. Lo scorso anno ammontava infatti a 685,70 euro per ciascun cittadino, nel 2018 a 684,59 euro. Questo significa che le tasse non sono cresciute. E’ quanto emerge dai documenti che sono parte integrante del consuntivo approvato dalla giunta Loira. Buone notizie, quindi -anche se si spera sempre in un taglio delle imposte- che si sommano ad un altro dato: la pressione finanziaria. Si calcola sommando pressione diretta ed indiretta. Ebbene in un anno è scesa di circa 28 euro passando da 793,03 a 765,83 euro. Complessivamente il 2019 si è chiuso con un avanzo di amministrazione di 8.332.685,74 euro. Sono però cresciute le spese correnti di circa 125mila euro in dodici mesi e di 340mila euro quelle in conto capitale.
Nulla a che vedere con il 2017 quando il Comune chiuse l’esercizio con 24.982.288 euro di spese a fronte dei 19.480.885 euro dell’anno 2019. Sul totale delle entrate registrate, ovvero 20.525.961,18 euro, la parte del leone spetta a quelle di natura tributaria (11.041.901,72 euro) pari al 53,79% del totale. Peraltro costanti nell’ultimo biennio. Quanto eroga invece lo Stato al Comune per ciascun cittadino residente per coprire spese strutturali e servizi pubblici? A Porto San Giorgio vanno solo 51,88 euro, tre meno rispetto al 2018. Per non parlare poi della Regione che il taglio lo ha fatto utilizzando l’accetta. Al punto che si legge nel documento “l’andamento non costante degli interventi regionali rende difficile la programmazione anche all’Ente sugli interventi compartecipati“. I dati dicono più di ogni altra cosa. Nel 2018 le Marche avevano stanziato pro capite 48,07 euro ai sangiorgesi, nel 2019 solo 22,41 euro, meno della metà.
Dando uno sguardo poi alla incidenza delle spese, quella per il personale si attesta al 25,96%. In termini “monetari” la spesa media per dipendente è di 39.800 euro, meno rispetto al 2018 quando si era attestata a 40.159,35 euro. Il Comune invece spende, per ciascun cittadino, 932,97 euro in media. Si parla di spesa corrente ovviamente. Sei euro in più rispetto al 2018. Ma quali sono i settori che richiedono maggiori risorse? In questo caso ci si affida alle cosiddette “missioni” che offrono un quadro sintetico delle spese. Per lo sviluppo sostenibile e tutela del territorio e dell’ambiente gli uffici hanno speso 3.718.051 euro. Ai servizi istituzionali, generali e di gestione sono andati 3.775.279 euro, all’ordine pubblico ed alla sicurezza invece 877.089 euro. Poco meno di 35mila al soccorso civile ed oltre 2 milioni di euro ai servizi sociali. Solo 285mila euro sono stati spesi per la “missione turismo”, comunque si tratta di 50mila euro in più rispetto al 2018. Istruzione, diritto allo studio, trasporti e diritto alla mobilità hanno richiesto in totale poco medo di 2 milioni e mezzo di euro. Sport, politiche giovanili e tempo libero hanno richiesto lo stanziamento di 355 mila euro.
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