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Violenze continue sugli anziani genitori,
si mobilita direttamente il Questore:
scatta l’ammonimento ‘lampo’

FERMANO - Un uomo, residente in un Comune dell’entroterra fermano, da anni usava violenza fisica e psicologica nei confronti degli anziani genitori conviventi, pretendendo da loro denaro che sperperava nelle 'macchinette' delle videolottery, tanto da lasciarli in stato di indigenza e provocando patologie che avevano reso necessario il ricovero del padre

Nei giorni scorsi il Questore della provincia di Fermo ha avuto notizia dalla Squadra Volante e dalla Squadra Mobile che un italiano, residente in un Comune dell’entroterra fermano, da anni usava violenza fisica e psicologica nei confronti degli anziani genitori conviventi, pretendendo da loro denaro che sperperava nelle ‘macchinette’ delle videolottery, tanto da lasciarli in stato di indigenza e provocando patologie che avevano reso necessario il ricovero del padre.

“Dopo anni di vessazioni, i due anziani – spiegano dalla Questura – hanno trovato la forza di informare la Polizia di Stato che ha in breve attivato le procedure previste dalla legge per i casi di violenza domestica ed ora gli anziani sono al sicuro, protetti dalla figlia che li ha allontanati dal luogo e dal familiare che li aveva costretti a continue angherie e soprusi.

La divisione Anticrimine ha acquisito gli elementi necessari ed il Questore ha in pochissimo tempo emanato il provvedimento di ammonimento con il quale è stato imposto al destinatario di cessare ogni prevaricazione e violenza fisica ed economica nei confronti dei congiunti, segnalando comunque i reati riscontrati all’Autorità Giudiziaria”. 

La Polizia di Stato ha il compito di vigilare sul rispetto, da parte dell’ammonito, delle prescrizioni contenute nel decreto del Questore, intervenendo negli eventuali casi di violazione con segnalazioni all’Autorità Giudiziaria ma anche quello di mettere in condizione l’autore delle vessazioni di seguire i percorsi di cura e recupero predisposti dalle autorità sanitarie e disponibili sul territorio, quali i servizi di salute mentale e per le dipendenze e i consultori familiari.

L’istituzione della Questura e dei Comandi provinciali delle Forze di polizia ha sicuramente reso più immediati gli interventi per la sicurezza dei cittadini fermani, per la prevenzione dei reati, per l’identificazione e denuncia dei responsabili degli atti criminali ma anche per l’emissione delle misure di prevenzione attribuite dalle specifiche leggi alla competenza del Questore. Tra le articolazioni della Questura, la Divisione Anticrimine ha la specifica competenza di analizzare le dinamiche sociali e l’esame dei comportamenti che minano la stabilità sociale partendo dalle segnalazioni di situazioni di disagio personale e familiare per consentire al Questore l’emissione delle misure di prevenzione personali, nei casi e con le garanzie previste dalle specifiche normative, tra le quali, appunto, la misura dell’ammonimento. Le misure di prevenzione intervengono spesso prima di un giudicato penale, che per sua natura può avere anche tempi lunghi, limitando la libertà dei destinatari al fine di tutelare e garantire la sicurezza pubblica e la tranquillità di coloro che hanno subìto abusi e violenze.

La violazione di tali misure comporta serie conseguenze giudiziarie. Sono risposte efficaci e tempestive a gravi situazioni, tra le quali le violenze in ambito domestico, gli atti persecutori (cd. stalking) ed il cyberbullismo, ma tutte finalizzate alla tutela della vittima attraverso l’imposizione della cessazione delle condotte prevaricatrici e vessatorie. In molti casi si è verificato che l’applicazione di una misura di prevenzione ha definitivamente dissuaso l’autore dei comportamenti illeciti dal proseguire le sue condotte antisociali ed a bloccare sul nascere una eventuale progressione comportamentale dannosa per la vittima. L’ammonimento, nei diversi casi previsti dalle norme, è un provvedimento emesso su richiesta della vittima o su iniziativa del Questore e rientra nella categoria delle misure di prevenzione che, in quanto tali, mirano ad evitare, prevenire, appunto, la commissione di reati o la loro prosecuzione da parte di individui ritenuti socialmente pericolosi. Certamente gli ammonimenti su richiesta della vittima di soprusi sono “statisticamente” i principali anche nella nostra provincia ma quelli emessi di iniziativa in base a referti medici o su segnalazioni dei cittadini rivestono sempre più concreta importanza.

 

 


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