di Sandro Renzi
Quanto fruttano alle casse pubbliche gli immobili di proprietà comunale? I dati noti sono riferiti al 2019. Le tipologie sono tre: affitti, concessioni e usi temporanei. La parte del leone la fa senz’altro la Sgds Multiservizi che per l’utilizzo in quota parte dei locali autoparco e dell’ex depuratore sborsa all’anno poco meno di 66 mila euro, mentre l’associazione Pars paga 30 mila euro per villa Murri. Circa 10 mila euro li paga invece la San Giorgio Energie per la sede ricavata all’interno del Comune. Mentre 3.504 euro è l’affitto chiesto all’Ica per gli uffici al terzo piano di via Veneto e 4.843 euro la somma versata dalla Cassa di Risparmio di Fermo per il bancomat ricavato nel palazzo del turismo. Il tutto per un totale di 115 mila euro.
C’è poi il capitolo “concessioni”. L’elenco è molto più lungo e corposo. I gestori del Giardino d’estate ad esempio pagano 8.540 euro, quelli del ristorante il Faro poco più di 21 mila euro all’anno mentre per il chiosco all’ex parco delle Canossiane l’affitto è di 14.640 euro. Per il ristorante da Pietro l’affitto è di 18.400 euro. Oltre 80 mila euro vengono incassati dal Comune per l’utilizzo degli impianti sportivi da parte delle associazioni private. Altri 16.196 euro provengono dall’area camper adiacente il porto turistico e 2.400 euro dall’associazione Marca Fermana per l’uso dei locali nel palazzo di via Oberdan. Box e panche al mercato ortofrutticolo dovrebbero consentire all’ente di incassare 39.271 euro, quelli del mercato ittico ben 69.971 euro. Ammontano a 12 mila euro le concessioni dei box presenti nel porto peschereccio. Importi assai diversi quelli versati da alcune associazioni senza fini di lucro. Si tratta di somme simboliche che non vanno oltre le 150 euro annue. La rete del gas metano, sfruttata dalla Sgds, fa ricavare al Comune 303.184 euro. In totale la redditività del patrimonio legato alle concessioni dovrebbe essere di 538.593 euro. Ma c’è anche un tasso di morosità da calcolare di volta in volta. Chiudono la sezione i proventi da cosiddetto “utilizzo temporaneo” che si riferiscono al Teatro (5.056 euro) e altri immobili gestiti dal settore cultura (4.640 euro).
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