“Sui lotti di Casabianca il sindaco
deve delle risposte alla città”,
il Pd presenta un’interrogazione

FERMO - I consiglieri dem Pierluigi Malvatani, Paolo Nicolai e Sandro Vallasciani, illustrano nei dettagli l'interrogazione con cui si chiede l'annullamento della delibera di adozione della modifica al piano attuativo convenzionato LC1 Casabianca Lotto A1, in variante al piano regolatore generale ai sensi dell’art.15, comma 5, L.R. 34/1992 e successive modifiche

“Ci rendiamo conto che ora, in questa delicatissima fase condizionata dall’emergenza sanitaria, molte questioni passano in secondo piano nell’attenzione pubblica. Ma dinanzi a simili situazioni non possiamo tacere”. Con questo preambolo il gruppo consiliare Pd, con Pierluigi Malvatani, Paolo Nicolai e Sandro Vallasciani, illustra nei dettagli l’interrogazione che il Pd ha presentato al sindaco Calcinaro e all’assessore all’urbanistica. Tema in oggetto? I lotti di Casabianca su cui il Pd alza le barricate. O meglio, nello specifico, l’adozione della modifica al piano attuativo convenzionato LC1 Casabianca Lotto A1, in variante al piano regolatore generale ai sensi dell’art.15, comma 5, L.R. 34/1992 e successive modifiche, di cui il Pd consiliare chiede l’annullamento.

“Perché l’annullamento? Entriamo nei dettagli. Nell’interrogazione – spiegano i consiglieri dem – chiediamo se fosse vero il presupposto di ‘ritenere’ necessario utilizzare lo strumento della variante urbanistica per ridimensionare interventi pesanti a livello urbanistico e mitigare l’impatto ambientale di quanto attualmente in previsione, tendendo, di contro, ad una omogeneizzazione con l’esistente. Perché l’intervento di variante non è stato limitato a riconsiderare i parametri urbanistici ed edilizi che avrebbero permesso di ridimensionare in termini di impatti, le volumetrie senza modificare le destinazioni d’uso degli immobili facendo realizzare nuovi ulteriori abitazioni residenziali?
Chiediamo anche perché il fallimento delle ditte proprietarie dei lotti impedisce una trattazione unitaria dei lotti ed un piano complessivo e coordinato. Quale nesso, causa, motivazione impedisce alla pubblica amministrazione di governare lo sviluppo urbanistico del proprio territorio comunale in maniera unitaria e complessiva proprio per dare un’univoca risposta alle esigenze della zona di Casabianca, anziché occuparsi di un unico lotto recentemente acquistato da una società? E poi perché l’amministrazione si è spogliata di una sua prerogativa, conferendo indirizzi al dirigente del settore Lavori pubblici, Protezione Civile, Ambiente, Urbanistica, Contratti e Appalti di valutare eventuali trasformazioni territoriali all’interno del Piano attuativo convenzionato LC1 e di valutare varianti che tengano prioritariamente conto degli indirizzi generali di tutela del Ppar e del Ptc, prerogativa che la legge attribuisce alla stessa amministrazione ed al Consiglio Comunale?
Quali sono stati i criteri che hanno definito i proventi derivanti dalle eventuali varianti al Piano attuativo convenzionato LC1 e soprattutto i criteri utilizzati che hanno certamente pari valenza anche per tutte le altre trasformazioni urbanistiche che avverranno nel Piano attuativo convenzionato LC1 e nelle altre parti del territorio? Quanti e quali incontri l’amministrazione ha fatto per discutere, dibattere con la cittadinanza, le associazioni, le forze sociali e per giungere alle scelte fatte con l’atto di giunta  224 dell’8 settembre 2020?
Con la deliberazione di Giunta comunale 224 dell’8 settembre 2020 si è deciso di assentire ad una società di modificare il solo Lotto A1, del piano attuativo convenzionato LC1, in variante al Prg; tale modifica ha inciso sulla stima della vendita dello stesso lotto che è stato valutato dal Tribunale con la specifica destinazione urbanistica alberghiera. L’Amministrazione ha analizzato le conseguenze, anche sul piano del libero mercato, di tale modifica? Con la deliberazione di Giunta comunale 224 dell’8 settembre 2020 si è deciso di assentire ad una società di modificare il solo Lotto A1; l’Amministrazione non ha certamente preso in considerazione la trasformazione degli altri lotti, altrimenti la variante urbanistica avrebbe assunto una valenza complessiva. Quale visione hanno il sindaco e la sua giunta, sulle necessità dell’intero quartiere di Casabianca, e come pensano di incrementare l’occupazione se con un colpo di spugna si eliminano le ultime possibilità che il Prg fornisce per realizzare strutture di accoglienza turistico ricettive?”. E ancora “il quartiere Casabianca, notoriamente privo di servizi ed opportunità, ha oggi, ancora maggior bisogno di una edilizia estiva tipica degli anni ’70 o le aree alberghiere potrebbero essere oggetto di un confronto collegiale e di un dibattito che valorizzi la crescita turistica ricettiva e fornisca idee per incrementare i pochi servizi ai residenti “invernali” ed “estivi”? Quali sono le idee di trasformazione che questa amministrazione ha per i lotti A2, A3 ed A4?”.

I quesiti posti dal Pd nella sua interrogazione consiliare nascono da una ricostruzione storica proprio della lottizzazione di Casabianca: “La convenzione della lottizzazione LC1 Casabianca è stata sottoscritta il 16 ottobre 1964, ben 56 anni fa. Lo stesso atto cita espressamente il provvedimento del sindaco n. 55/1962, in data 9 marzo 1962 e 6 aprile 1964 con il quale veniva autorizzato il Piano Particolareggiato e che a seguito dell’autorizzazione, i proprietari hanno dato immediato corso ai lavori posti a loro carico relativi alla realizzazione delle opere di urbanizzazione primaria.
La lottizzazione prevedeva una superficie esigua destinata a scopi residenziali per circa 364 abitanti, mentre la restante superficie era destinata ad abitazioni turistiche per circa 3.276.
Quattro distinti lotti sono destinati alla realizzazione di alberghi. Il tema dei lotti alberghieri di Casabianca è stato nella politica urbanistica della città di Fermo uno dei punti cardine dell’attenzione non solo dei residenti della lottizzazione Casabianca, ma anche e soprattutto della politica locale. Decine e decine di amministrazioni, nel corso di questi ultimi 40 anni si sono posti il tema di dare una soluzione omogenea e complessiva ai famosi 4 lotti, senza trovare un punto di incontro. La lottizzazione approvata appartiene ad una visione del turismo propria della fine degli anni ‘60, con un’edilizia per l’estate totalmente priva delle molteplici funzioni che caratterizzano le città e parti di essa o se si vuole i nuclei abitati con una chiara e precisa connotazione di funzioni e relazioni sociali. Casabianca è un non quartiere, se non nel periodo dei tre mesi estivi”. Insomma i consiglieri chiedono l’annullamento dell’atto di giunta 224 dell’8 settembre 2020 sull’adozione della modifica del piano attuativo convenzionato LC1 Casabianca Lotto A1, in variante al Prg ai sensi dell’art.15, comma 5, L.R. 34/1992 e s.m.i”. “Chiediamo – concludono – che l’interrogazione venga posta all’ordine del giorno della prossima seduta del Consiglio Comunale e che si ottenga risposta in forma scritta ed orale”.


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