di Giorgio Fedeli
Una notizia di quelle che emozionano, che riempiono il cuore di gioia, di quelle che in un periodo così critico, difficile, danno la forza di andare avanti. La forza trasmessa da una nuova vita venuta al mondo, la forza che aumenta ancor di più perché di vite salvate ne sono due: quella di una mamma e della sua creatura, nata prematuramente. Una notizia che, se mai ce ne fosse bisogno, rinnova e rafforza la fiducia in tutti quei medici e sanitari che quotidianamente si spendono con tutte le loro forze e la loro professionalità per assistere il prossimo, perché le emergenze non parlano certamente solo la lingua del Covid. Quei camici che in tanti hanno chiamato ‘eroi’ con riconoscimenti che rischiano, però, di svanire nell’effimero.
Nei giorni scorsi, infatti, da un comune del Fermano è partita, alla volta del 118, la richiesta di soccorso per un parto prematuro. La chiamata è stata subito smistata e così nella casa da cui era pochi minuti prima partito l’sos sono arrivati i sanitari del 118 con, prima ad intervenire, la dottoressa Piergallina del 118. Nel frattempo si è mobilitata anche la macchina del Dipartimento di Emergenza composto da personale del Pronto soccorso, del 118, della Rianimazione e, in questo caso specifico, della Pediatria. In prima linea i medici Balestrieri, Mancini, Berardi, Frontoni e Di Flaviano. Tutti a lavorare a testa bassa, senza sosta, insieme a infermieri e personale sanitario, per salvare la vita della mamma e della sua creatura che nel corso della serata di urgenza ha manifestato gravi complicazioni. Ma alla fine, obiettivo centrato. A dirla in questi termini, a parlare di obiettivi, sembra quasi, solo, un buon lavoro portato a termine. Ma non è così: è una missione, sì compiuta, grazie alla professionalità di tutti gli attori in campo, alla sinergia, al lavoro di squadra. Ma in questo caso la missione ha un valore assoluto, fa rima con la vita, anzi con due vite salvate. Ed ecco che quella missione che loro, i medici, il personale infermieristico, i sanitari del 118 hanno deciso di intraprendere, e che si rinnova ogni giorno, diventa una missione di vita. Per chi quelle vite riesce a salvarle con un riconoscimento smisurato da parte di chi la vita se la vede salvata. E ora una mamma può finalmente abbracciare il suo tesoro.
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