“Bene ha fatto Acquaroli a prendere decisioni rigorose nelle ben sei sue ordinanze presidenziali per contrastare la pandemia di SARS-Cov2 nelle Marche, questo ha consentito inizialmente di essere individuata dal Governo come Regione gialla, ora arancione (forse non ce lo meritavamo) per Decreto del Ministro della Salute Speranza”. Inizia così l’intervento di Moreno Bellesi, coordinatore provinciale Popolari Marche UDC del Fermano.
“I media locali ci informano che sono undici gli ospedali in tutte le Marche con pazienti Covid oltre al Center di Civitanova – spiega Bellesi – Siamo in guerra ed in tempo di guerra (non mi piace usare questi termini, ma rendono l’idea velocemente) c’è poco da scegliere, la battaglia si fa con tutti gli uomini e con tutti i mezzi che hai a disposizione, senza tentennamenti. Con una Amministrazione regionale che si è insediata da meno di 4 settimane le critiche relative alla decisione di rendere (insieme a tutti gli altri) il “Murri” di Fermo ospedale misto restano difficilmente comprensibili quando non pretestuose. Chiedere a tutti i territori di fare la propria parte è stata una scelta obbligata, soprattutto dall’eredità avuta dalle precedenti amministrazioni che hanno lasciato la Regione spogliata dai continui tagli alla sanità, il piano pandemico esistente dal 2007 completamente ignorato, addirittura lasciando il Fermano con una sola struttura ospedaliera (la scelta obbligata). Il “tempo di guerra” non è il momento delle barricate, delle critiche gratuite; per affrontare una emergenza così complessa si deve fare squadra, senza bandiere o pregiudizi, poi verrà il tempo delle valutazioni”.
Bellesi aggiunge: “Bene sottolineare che la competenza della gestione dell’emergenza della pandemia per Legge (225/92) è assegnata al Governo centrale, i Presidenti di Regione si lamentano tutti, ben poco possono fare di fronte alle misure di Conte o di Speranza, se non inasprirle. L’Assessore Saltamartini, oltre ad aver già provveduto ad una serie di ristori per alcune categorie ed aver previsto la spesa per l’arrivo dei test rapidi sta valutando la possibilità di riapertura di altre strutture periferiche in tutte la Regione ed anche nel Fermano vi è in atto uno studio su questo, ci sono delle possibilità. Sta lavorando molto l’Assessore, con un atteggiamento prudente e lungimirante rispetta il programma di governo regionale votato dai cittadini, è saggio sia quando vuole restituire la funzionalità delle strutture sanitarie ai territori che ne sono stati privati, sia quando ribadisce anche il concetto di comunità, di condivisione dei diritti e dei doveri. Tutti dobbiamo fare la nostra parte, nessuno se ne può esimere”.
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