Il Covid non ferma l’Ipsia:
fino a gennaio aule e laboratori
visitabili on line

FERMO - Dal 23 novembre tutti i lunedì, mercoledì e giovedì si potranno visitare gli spazi collegandosi con la piattaforma G-Suite

di Andrea Braconi

Gli Open Days dell’Ipsia “Ostilio Ricci” di Fermo si sono sempre connotati per una grande vivacità. Soprattutto da parte degli studenti, stimolati da insegnanti costantemente proiettati verso nuove prospettive, didattiche ed umane. Aule, corridoi e laboratori con tanti giovanissimi (accompagnati dai loro genitori) pronti a farsi ammaliare dalle numerose proposte dell’Istituto fermano. Purtroppo il Covid, oltre all’attività scolastica, ha fortemente condizionato anche questa iniziativa, al punto da spingere Dirigenza e gruppo Orientamento ad optare per una soluzione virtuale.

“Non potendo né andare nelle scuole medie né ricevere visite nei nostri spazi – spiega Katiuscia Cerretani, insegnante di italiano e storia, referente dell’Orientamento per l’Ipsia – abbiamo deciso di organizzare una serie di collegamenti con la piattaforma G-Suite”.

Le visite virtuali inizieranno il 23 novembre e continueranno a dicembre e gennaio tutti i lunedì dalle ore 11.15 alle 12.15, i mercoledì dalle 9.30 alle 10.30, i giovedì dalle 10.15 alle 11.15.

“Le iscrizioni – prosegue Cerretani – termineranno il 25 gennaio 2021. Ogni professore degli indirizzi che abbiamo sarà nelle classi e mostrerà l’offerta formativa della scuola, mostrando cosa fanno i nostri studenti. Ci siamo adattati ad un’emergenza che ci ha costretto ad attivare la didattica a distanza, vivendo in presenza solo i laboratori. Mostreremo cosa fanno i nostri ragazzi, cosa realizzano e cosa imparano.

Meccanico, manutenzione veicoli a motore, elettrico-elettronico, moda, benessere-acconciatore e benessere-estetista: questi i percorsi di studio dell’Ipsia, oltre al nuovo indirizzo informatico che verrà attivato nell’anno scolastico 2021-2022.

“Noi ci siamo – conclude la docente – e aspettiamo tutti quelli che avranno voglia di scoprire le eccellenze della nostra scuola”.


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