Lotta alla violenza sulle donne,
la Questura di Fermo in prima linea:
“Denunciare sempre, agire subito”

FERMANO - Dalla Questura: "Si è riscontrato negli ultimi tempi un sensibile aumento delle denunce di atti di violenza". Tutta la rete di servizi e di pronto intervento messa in piedi dalla Polizia di Stato nel Fermano

La Questura di Fermo in prima linea contro la violenza sulle donne. E non solo come operatività. I servizi che la Polizia di Stato a Fermo mette al servizio delle donne vanno dal pronto intervento a una stanza ad hoc per l’ascolto, garantendo il massimo della privacy alla vittima, fino ad arrivare a un continuo lavoro di indagine, di analisi e di raccolta dei dati. Ma dalla Polizia chiedono solo una cosa alle potenziali vittime: “Denunciare ogni tipo di sopruso”. Al resto pensano le divise.  E il messaggio viene rilanciato in occasione della giornata internazionale contro la violenza sulle donne, in calendario per domani.

L’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, nel dicembre 1999, ha istituito infatti per la giornata del 25 novembre la ricorrenza de “la Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne” in memoria di due giovani donne uccise il 25 novembre 1960 nella Repubblica Dominicana.

La giornata vuole costituire un momento di riflessione condivisa e di sintesi per tutte le situazioni avvenute nel corso dell’anno, un punto di analisi del fenomeno della violenza contro le donne dal quale ripartire per proseguire gli interventi di tutti i soggetti deputati a contrastare questi comportamenti criminali e a prestare soccorso, assistenza e sostegno alle donne vittime degli abusi.

Negli ultimi anni, tra l’Autorità Giudiziaria e le Forze dell’ordine, i Servizi Sociali ed i Centri antiviolenza si è creata una proficua rete per assicurare celerità negli interventi in tutti i casi di maltrattamenti denunciati ma anche in quelle situazioni nelle quali le vittime non hanno il coraggio o la forza di segnalare il proprio stato di sottomissione fisico, morale, psicologico o economico per la vergogna del giudizio della comunità nella quale sono inserite, per timore di non essere credute o di perdere tutto quello che hanno costruito, per paura di ritorsioni personali o nei confronti dei figli e dei familiari o perché convinte che nessuno le possa aiutare.

 

Ma non è così. Le normative a tutela della violenza contro le donne sono efficaci, da quelle internazionali, quale la Convenzione di Istanbul, a quelle nazionali come la Legge del 19 luglio 2019 n.69, il cosiddetto “Codice Rosso”, che ha introdotto ed affinato nuovi reati per la difesa delle donne, l’aggravamento delle pene, specifiche misure di prevenzione nei confronti degli autori di questi odiosi comportamenti e disposto una celere procedura nei rapporti tra le Forze di Polizia e la Magistratura.

Perché, soprattutto nei casi di violenza contro le donne, il fattore tempo è fondamentale per permettere di intervenire celermente nei confronti dell’autore di questi reati e mettere in sicurezza la vittima, prima che il senso di impunità porti alla progressiva intensificazione degli atti di violenza.

“Denunciare sempre ed agire subito”, questi sono l’invito della Polizia di Stato a tutte le donne che subiscono maltrattamenti e la mission degli operatori specializzati della Questura di Fermo.

“Per il primo aspetto la Polizia di Stato – il punto della Questura di Fermo – ha riscontrato negli ultimi tempi un sensibile aumento delle denunce di atti di violenza, anche di quelle avvenute nell’ambito familiare che per molti anni sono rimaste chiuse, per timore o vergogna, tra le pareti domestiche.

È un segnale forte che, come riferito dal Procuratore Generale della Corte d’Appello di Ancona nel discorso per l’inaugurazione dell’Anno Giudiziario 2020, “di per sé può essere letto, anche in senso positivo, come emersione di un fenomeno troppo spesso sommerso.

L’agire subito, è possibile grazie alla competenza e professionalità di tutti gli operatori della Polizia di Stato. L’istituzione della Questura ha, infatti, consentito la specializzazione dei poliziotti per i diversi settori e fasi di azione connessi al fenomeno della violenza contro le donne, dal primo intervento del personale della Volante, che può attuare l’allontanamento del violento dalla casa familiare, agli accertamenti tecnici svolti dalla Polizia Scientifica, alle immediate attività di indagine e di supporto di competenza della Squadra Mobile in sinergia con l’Autorità Giudiziaria fino all’attivazione delle misure di prevenzione a cura della Divisione Anticrimine. Ed al Questore la legge attribuisce decisive facoltà di intervento.

 

Dall’inizio dell’anno è stata istituito in Questura un locale appositamente destinato alle donne che decidono di denunciare gli atti di prevaricazione che hanno subìto, un luogo che garantisce la loro privacy, studiato per ridurre al minimo l’impatto emotivo che deriva dalla denuncia.

Un intenso ed organico lavoro di squadra che ha come unico obbiettivo la cessazione delle violenze, l’aiuto e la tutela delle vittime e l’allontanamento dell’autore al quale vengono fornite indicazioni per uscire dalla spirale dei suoi comportamenti violenti.

Dietro a tutto c’è una costante analisi del fenomeno e la disamina dei casi acclarati, della genesi delle violenze e delle loro conseguenze.

Uno studio costantemente aggiornato, condotto dal personale della Divisione Anticrimine e della Squadra Mobile della Questura di Fermo che analizza le situazioni affrontate nella nostra provincia, considerando tutti gli elementi relativi ai soggetti coinvolti, dalle condizioni personali alle dinamiche sociali, dalle situazioni familiari fino a quelle culturali ed economiche degli autori e delle vittime.

 

È una analisi che, lungi da poter fornire un algoritmo matematico per il successivo intervento, permette, come è già avvenuto, di calibrare al meglio sia l’applicazione delle specifiche misure di competenza del Questore sia per rappresentare correttamente le esigenze cautelari all’Autorità Giudiziaria, nei casi denunciati ma anche nelle situazioni di violenza acquisite d’ufficio.

Ma la Polizia di Stato è in prima linea non solo per i compiti di prevenzione e repressione di questi reati ma anche per garantire che il principio di eguaglianza di genere sia non solo un postulato giuridico ma diventi sempre più un valore sentito e condiviso da tutti e che ogni caso di violenza sulle donne diventi una sconfitta per la comunità civile. 

E per questo è dovere morale di ogni cittadino segnalare alla Questura ed alle Forze di polizia del territorio ogni situazione che possa compromettere la salute e la serenità delle donne alle quali deve essere garantito concreto ed immediato aiuto”.


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