Un’altra notte di razzie sul lungomare, a Porto Sant’Elpidio, l’ennesima in un anno che ha visto i locali del litorale elpidiense bersagliati a ripetizione da ladri e balordi. Stavolta è toccato al Caicco, poco dopo le 3 del mattino, ristorante chalet del lungomare nord dove la conta delle visite sgradite viaggia alla media di un colpo al mese.
Il bottino, come quasi sempre accade, è poca cosa. Nessuno lascia più denaro in cassa, se non una manciata di spiccioli, e i malviventi si accontentano di ciò che trovano. Stavolta sono entrati da una finestrina del bagno e da lì hanno perlustrato il locale. Alla fine se ne sono andati con una bottiglia di vino, 5 o 6 di birra, dei pomodori ed un recipiente di gamberetti.
Un’immagine del furto del mese scorso al Caicco
Il problema, chiaramente, non è l’entità della refurtiva, quanto il senso di insicurezza ed i danni al locale, con infissi e vetrate da riparare o sostituire ancora una volta. Sconsolato il titolare del Caicco, Paolo Mecozzi. “Ormai sanno come muoversi, penso si tratti sempre dei soliti soggetti che hanno colpito a ripetizione diversi locali. Abbiamo la videosorveglianza, ma hanno manomesso la telecamera e l’hanno spostata in modo da fargli inquadrare il muro. Poi sono riusciti ad entrare da una finestrina del bagno. La volta precedente ne avevano forzata un’altra sul retro ed erano penetrati in cucina”.
Una piaga, quella dei furti, per un settore che sconta già le mille difficoltà dettate dalla chiusura forzata per l’emergenza Covid. “Ieri sera ho effettuato delle consegne a Porto San Giorgio – continua Mecozzi – mi hanno fermato sia all’andata che al ritorno. Capisco la necessità di effettuare controlli per fermare la pandemia, ma poi prende lo sconforto a fare i conti per l’ennesima volta con questi reati. Quest’anno abbiamo aperto ad inizio giugno, dopo il periodo di lockdown. Sono passati 6 mesi scarsi e siamo al sesto furto, in un caso la polizia ha individuato delle impronte ed è riuscita a individuare il responsabile. Ma poi ce li ritroviamo sempre in giro”.
P.Pier.
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