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La maestria di Andrea Rogante (Mapa)
nel bassorilievo per i 200 anni
del Milite Ignoto consegnato al gen. Aiosa

PORTO SAN GIORGIO - L'artigiano/artista sangiorgese: "Per me è un onore indescrivibile aver realizzato e potuto consegnare la mia opera al generale Aiosa, una Medaglia d'oro al valor militare in vita"

Un’altra opera firmata Mapa porterà il nome di Porto San Giorgio alla ribalta nazionale. L’artista/artigiano sangiorgese Andrea Rogante, alla guida dell’azienda Mapa di via Cotechini insieme al figlio Paride e a Paolo Pompei, ha infatti realizzato il bassorilievo commemorativo per i 200 anni del Milite Ignoto. L’opera è stata consegnata questa mattina dallo stesso Rogante nelle mani del generale di corpo d’Armata dei carabinieri, Rosario Aiosa.

“Ormai tutti sanno quanto sia importante per me che le mie creazioni portino il nome della mia città sui tavoli più importanti d’Italia e del mondo – il commento di Rogante – ho realizzato molte opere per svariate forze dell’ordine e forze armante, ma anche il Crocifisso che ho consegnato a Sua Santità, o realizzazioni per importanti marchi di moda e griffe. Questa volta mi riempie di orgoglio che ad avermi commissionato il bassorilievo sia stata una Medaglia d’oro al valore militare in vita. Il generale Aiosa, infatti, è presidente nazionale delle Medaglie d’oro e il bassorilievo sarà esposto sui tavoli delle principali cariche di Stato proprio in occasione del bicentenario del Milite Ignoto. E’ un vanto essere al servizio di una Medaglia d’oro come il generale Aiosa, legato alla mia città, anche se per eventi tragici che vengono ricordati come la ‘battaglia delle Marche’, tra il 17 e il 18 maggio del 1977, in cui persero la vita l’appuntato Beni, proprio a Porto San Giorgio, e il maresciallo capo Piermanni.

Lui guidava, da capitano comandante della compagnia di Fermo, quei carabinieri che fronteggiarono e catturarono una pericolosa banda di criminali. E rimase gravemente ferito. Basti questo per far capire quanto mi riempia di orgoglio oggi consegnare nelle sue mani una mia opera, un’opera che porta il nome della mia città”.

 


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