L’ecosistema Artigianelli:
dalla visione di Don Ricci al dialogo
tra scuola, imprese e famiglie
(VIDEO INTERVISTA)

FERMO - Per Padre Sante Pessot, direttore del Centro Formazione Professionale, lo studente è al centro di ogni progettualità. Presentata l'iniziativa "Scuola Aperta" con visite in presenza e on line

 

Padre Sante Pessot

di Andrea Braconi

Una scuola che mettesse al centro la persona, lo studente, il ragazzo: da oltre mezzo secolo quella visione di Don Ernesto Ricci è una realtà consolidata e radicata nel territorio. Una realtà fatta di giovani e docenti sempre aggiornati, capaci di guardare al futuro come un’opportunità. Anche vivendo tutte le ripercussioni di una pandemia.

Ne è convinto, da sempre, Padre Sante Pessot, direttore del Centro Formazione Professionale Artigianelli. “Non era semplice nel dopoguerra pensare in maniera così grande, primo nel dare sostegno ai ragazzi, anche mettendo a disposizione un letto o un’abitazione, e poi nell’insegnare loro un mestiere. Ma alla fine ciò che promuove l’uomo è che possa lavorare e avere una realizzazione personale”.

Di questa visione e delle peculiarità dei vari percorsi che ha l’onore di guidare, Padre Sante ha parlato in occasione di un’intervista a Radio Fermo 1. A pochi passi dal suo Artigianelli e dai suoi ragazzi.

Sabato 19 e domenica 20 dicembre, poi sabato 9 e domenica 10 gennaio, sabato 16 e domenica 17 gennaio, sabato 23 e domenica 24 gennaio, fino a sabato 30 e domenica 31 gennaio: queste le date (sempre con orario 16-19) dell’iniziativa “Scuola Aperta” che mira a far conoscere l’offerta formativa a studenti fino ai 16 anni.

“Quest’anno – ha annunciato – lo faremo in due modi: in presenza e on line. In presenza perché visitare i laboratori dell’Artigianelli è un elemento importante nel percorso di scelta, è il nostro punto di forza. Anche in tempo di pandemia stiamo facendo tutto on line meno che i laboratori, nel rispetto dei vari Dpcm”. Importante anche il sito internet, una finestra virtuale sulla scuola (visita il sito).

Due i percorsi triennali, con possibilità di continuare anche il 4° anno per il diploma professionale: operatore termoidraulico (“una curvatura dell’operatore energetico, con un settore in grande evoluzione”) e operatore alla riparazione dei veicoli al motore (“oramai quello del meccanico è un mestiere sempre più digitalizzato e, quindi, da noi si mette in risalto sia la parte meccanica che quella elettronica”).

In questi anni l’Istituto Artigianelli – che come immagine promozionale ha scelto un mouse che si incrocia con un libro e uno slogan come “Da una grande tradizione il tuo futuro” – ha sviluppato un grande lavoro in termini di digitalizzazione della didattica. “Non avremmo mai pensato che ci sarebbe servito in questo periodo – ha ammesso Padre Sante -. L’aver lavorato sulla formazione dei docenti ci è tornato molto utile: già dal 14 settembre siamo partiti subito con la didattica a distanza meno che per i laboratori. Riteniamo, infatti, sia fondamentale avere un attaccamento nella dimensione pratica e concreta della didattica”.

Ma c’è soprattutto il rapporto con le aziende del territorio che merita una profonda riflessione. “Siamo riusciti a mandare 4 classi in alternanza scuola lavoro e ci siamo stupiti della generosità delle aziende nell’accogliere e permettere loro di apprendere un mestiere, ovviamente nel rispetto scrupoloso di tutti i protocolli Covid. Ciò denota come questo territorio sia molto attento ai giovani”.

Perché l’idea, per il direttore e per i suoi collaboratori, è di una scuola come ecosistema dove più realtà dialogano insieme. “Tutti sono partner fondamentali del percorso formativo del ragazzo, da noi la formazione cammina almeno con due gambe, la scuola da un lato e l’azienda dall’altro. Abbiamo in mente due cose: la cura della persona e le competenze professionali. Questo binomio è fondamentale e il dialogo tra scuola e azienda è centrale. Manca la terza gamba, che è quella delle istituzioni, un dialogo che stiamo portando avanti”.

E lo studente, come ribadito, viene messo al centro di questo ecosistema. “Don Ernesto, Madre Speranza e tutti quelli che si sono alternati fino a noi lo hanno fatto con uno scopo: quello di valorizzare i talenti per capire a quale vocazione siamo chiamati in questa società. E la nostra scuola aiuta ancora in questo senso. Fondamentale è anche l’alleanza educativa con le famiglie, un’esperienza che portiamo avanti da anni”.

I corsi sono totalmente gratuiti, i libri di testo vengono forniti dalla scuola in comodato d’uso e all’interno si fa molto uso di tablet. “Questa scuola ha circa un migliaio di ex allievi diventati imprenditori e, ancora oggi, abbiamo ragazzi che mettono in piedi aziende. I ragazzi devono avere speranza, ci sono margini per potersi inserire in questo mondo e ancora l’80% dei nostri studenti trova lavoro, anche e soprattutto in questo periodo, al punto che da alcuni anni ci siamo dotati anche di un servizio di orientamento al lavoro”.

Non mancano i percorsi per la fascia di età che va dai 16 ai 18 anni, con indirizzi fortemente legati al territorio. “C’è un forte radicamento della scuola e abbiamo cercato di interpretare questo. Due aziende madrine ci hanno aiutato: la Tre Elle per l’operatore meccanico, permettendoci di impostare anche un’impresa formativa di piegatura della lamiera; la NeroGiardini per le calzature, realizzando dentro la scuola un laboratorio che riprende il processo di produzione delle calzature”.

Quest’anno, inoltre, è stato introdotto il corso per operatore delle produzioni alimentari, riguardante attività di macelleria e norcineria. “Si tratta di un settore in grande evoluzione, con prodotti di altissima qualità. Ci sembrava opportuno che la scuola potesse aiutare le aziende in questo ricambio generazionale”.

Per questo, è stato l’invito di Padre Sante, visitare il sito diventa l’opportunità per capire come sta evolvendo la scuola e approfondirne le novità dei corsi. “Ricordo anche che per chi volesse passare una giornata a scuola c’è la possibilità di vivere l’esperienza ‘Studente per un giorno’, in programma il 14 e 21 gennaio dalle ore 9 alle 12”.

Non poteva mancare un richiamo a quel presepe che, da tempo, affascina le generazioni più disparate. “Una classe di ragazzi sta lavorando per presentare un book virtuale, per avere almeno foto delle varie scene del presepe. Alla Chiesa del Carmine purtroppo quest’anno non si potrà fare, ma vediamo cosa ne uscirà”.

VISITA IL SITO INTERNET DEL CENTRO DI FORMAZIONE PROFESSIONALE ARTIGIANELLI


© RIPRODUZIONE RISERVATA

Torna alla home page


Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati




Gli articoli più letti