“I carabinieri della stazione di Porto Sant’Elpidio hanno denunciato in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Fermo per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti un extracomunitario di circa 40 anni senza fissa dimora in Italia che è stato fermato nel corso di un controllo alla circolazione stradale. L’automobilista ha reagito con un atteggiamento molto nervoso e circospetto e quindi i militari hanno proceduto all’accertamento”. E’ quanto fanno sapere dalla compagnia dell’Arma di Fermo guidata dal tenente colonnello Nicola Gismondi.
“Dopo una perquisizione personale, i militari – spiega il comandante Gismondi – lo hanno trovato in possesso di un piccolo bazar dello stupefacente ovvero un ovulo contenente quasi undici grammi di eroina e cinque bulbi in plastica termosaldati contenenti eroina per un totale di quasi tredici grammi di eroina ma anche un altro piccolo bulbo termosaldato che conteneva quasi tre grammi di marijuana. L’uomo aveva al seguito anche diverso materiale per il confezionamento dei bulbi di stupefacente. Ovviamente per lui è scattata la denuncia in stato di libertà e lo stupefacente è stato sequestrato.
Il Radiomobile della compagnia di Fermo nei controlli notturni alla circolazione stradale ha, invece, sorpreso una donna residente nella zona di Montegiorgio la quale era rimasta coinvolta in un incidente stradale. La donna, sottoposta ad accertamenti sanitari, è risultata positiva all’uso delle sostanze stupefacenti del tipo benzodiazepine. Anche nel suo caso immediata è scattata la denuncia. Invece i colleghi la stazione di Monte Urano hanno denunciato in stato di libertà alla Procura un uomo residente a Monte Urano ma originario della zona di Montegiorgio: nel corso di un controllo sulle armi è emerso che aveva un fucile custodito in un luogo diverso da quello denunciato. L’arma è stato sequestrata.
I carabinieri di Porto San Giorgio, invece hanno tratto in arresto un uomo originario del Brasile residente in città dando esecuzione a un ordine di carcerazione emesso dal tribunale di sorveglianza di Ancona poiché l’uomo doveva espiare una pena definitiva di sei mesi di reclusione per atti persecutori commessi a Jesi nel settembre del 2012. L’uomo è stato accompagnato nella sua abitazione in regime di detenzione domiciliare così come disposto dall’autorità giudiziaria”.
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