Cesetti: “Necessario estendere a tutte le aree di crisi della regione Marche la decontribuzione del 30% per le assunzioni”

AIUTI - "L’asserita approvazione dell’emendamento ex Cassa del Mezzogiorno da parte della Commissione Bilancio della Camera dei Deputati è di nessuna utilità per il territorio fermano-maceratese - spiega Cesetti -  ed anzi ne compromette seriamente la strategia di rilancio determinando una insopportabile disparità tra territori"

Fabrizio Cesetti

“L’esclusione delle aree di crisi della Regione Marche dal beneficio dello sgravio contributivo del 30% sui contratti di lavoro è insostenibile per i territori di riferimento in quanto crea un effetto distorsivo sulle scelte localizzative delle imprese che vogliono investire e tutta la progettualità sottesa alle aree di crisi stesse sarà privata di qualsiasi credibilità ed efficacia”. Sono la parole del consigliere regionale Fabrizio Cesetti che lancia al Governo ed ai vertici della regione un appello.

“L’asserita approvazione dell’emendamento ex Cassa del Mezzogiorno da parte della Commissione Bilancio della Camera dei Deputati è di nessuna utilità per il territorio fermano-maceratese – spiega Cesetti –  ed anzi ne compromette seriamente la strategia di rilancio determinando una insopportabile disparità tra territori e non eviterà l’esodo delle imprese del fermano-maceratese che sono stufe di essere considerate “figlie di un dio minore”; tanto che stridono le inopportune esternate soddisfazioni. Già nel lontano 10 agosto 2020, nella mia qualità di Assessore ed a nome della Regione Marche, chiedevo al Governo di estendere i benefici della misura decontributiva anche alle aziende localizzate nelle aree di crisi industriale complessa delle Regioni contigue a quelle interessate alla norma, tra le quali la Regione Marche. Allo stato ho chiesto, perché assolutamente necessario, un intervento del Partito Democratico regionale e del Gruppo assembleare nei confronti del Governo e del Parlamento perché sarebbe ora che questi ultimi prestino la dovuta attenzione a tutti i territori della Regione Marche colpiti più di altri dalla crisi economica prima, dal terremoto dopo ed infine dalla pandemia. Territori che rischiano di non risollevarsi più!”


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