Ok del Consiglio al programma
dell’amministrazione: “Gestione post-Covid,
finire le incompiute e sviluppo economico”

FERMO - Ma in assise emergono anche le critiche dalla minoranza: “Manca un brand turistico e attenzione alla periferia”

di Federica Broglio

Sono tre le direttrici sulle quali si muoverà l’amministrazione comunale di Fermo nei prossimi 5 anni. Da una parte portare avanti alcune progettualità iniziate dal primo mandato di Paolo Calcinaro, come la riqualificazione dell’ex mercato coperto verso cui ora ci sono i fondi e l’aggiudicazione definitiva, poi il piano particolareggiato per Marina Palmense, il recupero della Casina delle Rose e dell’ex collegio Fontevecchia, il collegamento ciclopedonale con Porto San Giorgio, la riqualificazione di Casabianca e la creazione di zone parcheggio a Lido di Fermo.

Dall’altra il Comune si vuole porre da stimolo verso altri enti per terminare opere strategiche come la rotonda di Torre di Palme e di San Tommaso, il nuovo ospedale e l’ampliamento della Lungotenna ed infine riprendere il percorso interrotto dalla pandemia che vedeva la città come traino di iniziative, manifestazioni ed eventi catalizzatori per tutto il territorio della provincia e oltre. Il piano programmatico, un elaborato di quasi 200 pagine, è stato presentato ieri sera al consiglio comunale convocato da remoto e trasmesso in diretta da RadioFm1, dal sindaco Calcinaro che ha evidenziato inoltre un nuovo tema su cui punterà l’amministrazione: quello dello sviluppo economico e del lavoro. Le frazioni di Campiglione e Molini subiranno inevitabilmente un’espansione urbanistica e un cambiamento viario su cui bisognerà visionare e programmare una pianificazione compatibile, inoltre il sindaco ha annunciato che si punterà su una ricettività sostenibile, con agricamper e agricamping da inserire armonicamente nell’ambiente naturalistico del territorio, soprattutto sul litorale costiero. Ci sarà poi una particolare attenzione a sostegno dell’università con l’attivazione di nuovi corsi di laurea in collaborazione con il Politecnico delle Marche e con la privata San Domenico.

“Abbiamo una grande responsabilità – ha ammesso il sindaco Paolo Calcinaro – di proseguire il cammino intrapreso e non deludere la fiducia che ci ha riconfermato la cittadinanza. Siamo partiti da un grande deficit, perché poco o nulla era stato fatto, dovendo dare soluzione a tante incompiute. Le basi le abbiamo gettate, ora vogliamo portare a conclusione tante tappe che ci siamo prefissati”.

Ad iniziare il dibattito consiliare è stato Alessandro Bargoni (Fermo Forte) che ha condiviso le direttrici del programma, ponendo però l’attenzione sul calo demografico che sta subendo il territorio. “Siamo ormai sotto i 37mila abitanti – ha segnalato -. Serve riprogrammare la politica abitativa e là dove faremo varianti urbanistiche cercare di attrarre popolazione. Poi dobbiamo volgere lo sguardo anche ai giovani e ai cittadini montani, perché l’amministrazione non si limiti ai propri confini, ma diventi faro a livello provinciale”.

Critico invece Luciano Romanella (Lega) che ha sottolineato come l’amministrazione “non abbia lavorato per sostenere la crisi del calzaturiero, favorendo solo il turismo come se potesse sopperire da solo il peso del rilancio. Sulla questione delle manifestazioni – ha poi aggiunto – l’amministrazione non è riuscita a creare un evento di richiamo nazionale, che avesse una continuità temporale e ci facesse fare un salto di qualità”. A questo punto si è agganciato anche il consigliere della Lega Gianluca Tulli affermando la necessità di “creare un brand turistico fermano e di affrontare la crisi economica attraverso il sostegno degli istituti bancari e le università”. “Portiamo un ossequioso rispetto verso questa amministrazione – ha mostrato aplomb Sandro Vallasciani (Pd) – che ha ricevuto un’inequivocabile fiducia alle elezioni, ma riteniamo non ci sia alcuna progettualità per il futuro e segnaliamo la mancanza di dibattito e confronto. Bene che nel programma si parli di turismo, sport, cultura e ambiente, ma non si può non considerare il periodo che stiamo vivendo, in cui servivano interventi prioritari e più mirati”. Ha posto l’accento sulla sanità il consigliere Paolo Nicolai (Pd) auspicando che il sindaco, come massima autorità locale in materia, “possa coordinare e indirizzare le politiche future per la gestione anche del post Covid”. E’ entrato nel dettaglio invece Renzo Interlenghi (capogruppo Fermo Capoluogo FermoFutura) chiedendo non solo grandi opere ma “una maggiore attenzione alle aree periferiche, come Capodarco, la viabilità di Salvano, una rotatoria a Ete Caldarette, la Castiglionese e ad alcuni settore economici come quello artigiano ed industriale che mancano di interventi strutturali”.

Il piano programmatico dell’amministrazione comunale è stato approvato con i voti contrari dei consiglieri Fortuna, Interlenghi, Malvatani, Morroni, Nicolai e Vallasciani e le astensioni di Giacobbi, Romanella e Tulli.


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