di Andrea Braconi
Mountain bike, e-bike e altre forme di mobilità sostenibile hanno dimostrato enormi potenzialità di sviluppo turistico in tutta la regione, gettando i presupposti per un’obiettivo finora rimasto sostanzialmente irrealizzato: la destagionalizzazione turistica. Lo ha rimarcato Gianluca Vecchi, presidente del Distretto turistico del Fermano, in occasione della presentazione del progetto Fermano Outdoor – Emozioni in bicicletta. “Il cicloturismo è un modo di viaggiare specifico, che esce dai canoni del turismo di massa, c’è una scoperta del territorio in maniera lenta, degustando le delizie enogastronomiche e scoprendo le peculiarità turistico culturali. Anche il Fermano può diventare una meta ambita per le vacanze all’insegna del bike”.
Un settore in forte espansione: dal 2013 l’aumento di cicloturisti è stato di circa il 50%, con un giro di affari di 8 miliardi di euro l’anno. “Il nostro territorio non poteva non cogliere questa opportunità. Il progetto, quindi, prevede un coinvolgimento delle realtà operanti nel settore e di quelle amministrazioni che da tempo manifestano interesse verso questo segmento turistico. Dobbiamo recuperare il ritardo accumulato rispetto ad altre regioni”.
Intanto, le motivazioni legate al nome. “Già la Regione Marche aveva creato una destinazione come Marche Outdoor, un progetto caratterizzato dalla messa in rete del territorio, dal mare alla montagna, che possono essere percorso in bici sia da principianti che da esperti, scegliendo come testimonial Vincenzo Nibali. Il Distretto, quindi, vuole continuare su questa strada per non disperdere quanto già fatto”.
Partecipazione alle principali fiere di settore, social tour e press tour, mappatura di anelli escursionistici con itinerari adatti anche a famiglie e bambini, che coinvolgeranno anche i Comuni dell’interno: questi i primi step del Distretto, a cui si aggiungono escursioni guidate da accompagnatori, che garantiranno professionalità e sicurezza.
Parallelamente, ci sarà la creazione di un progetto dal nome Sali a Bordo, che prevede un itinerario panoramico riservato a persone disabili con l’ausilio di una speciale e-bike e di una guida abilitata.
Importante anche il coinvolgimento delle imprese private del settore, con esperienza di grande rilievo, come Chronobike, Biocycle Sibillini e Ctf Travel di Fermo, come le strutture ricettive (anche attraverso reti e associazioni di categoria) e le aziende di trasporto, che moduleranno i mezzi per accompagnare i gruppi nei luoghi di partenza dei singoli tour. “Spesso si è lavorato in modo diviso, mentre qui si vuole creare un valore aggiunto. Chi vorrà partecipare potrà farlo, il nostro è un progetto aperto” ha sottolineato Vecchi.
Carlo Nofri, che del Distretto è il vice presidente, ha voluto evidenziare l’importanza di azioni concrete. “Ci siamo posti il problema di come trasformare le enormi potenzialità turistiche, elogiate dalla stampa specializzata internazionale, in prodotto turistico, qualcosa che ci permetta realmente di stare sui mercati. Altro aspetto: ancora oggi più del 55% del turismo organizzato in gruppi viene mediato da tour operator e agenzie di viaggi, per questo mettiamo insieme una serie di player che ci permettono di costruire questo pacchetto. Quindi il Distretto che ruolo ha? Quello di fabbrica collettiva di pacchetti turistici”.
A questo si aggiunge l’obiettivo di un turismo green decantato anche all’interno del Recovery Plan, che evidenzia la necessità di infrastrutture da recuperare e collegamenti da migliorare.
IL RUOLO DELLE ISTITUZIONI
Fondamentale la collaborazione di Comuni come Fermo, Porto San Giorgio e Porto Sant’Elpidio.
“Per noi è il momento della concretezza – ha ribadito il sindaco del capoluogo, Paolo Calcinaro, affiancato dagli assessori Annalisa Cerretani e Alberto Scarfini -. Quando ci è stato proposto questo percorso abbiamo deciso di seguirlo, agendo in sinergia con Porto San Giorgio e Porto Sant’Elpidio. È fondamentale, inoltre, il coinvolgimento della rete fermana dei camping e dei b&b”.
Anche Porto San Giorgio si è fatta coinvolgere, con la consapevolezza che il turismo è già cambiato. “Noi che abbiamo sempre espresso questa vocazione non possiamo sottrarci, ma dobbiamo essere attori principali di un turismo esperienziale che vada anche verso la destagionalizzazione” ha aggiunto il sindaco Nicola Loira, supportato dall’assessore Elisabetta Baldassarri.
Un progetto accolto con entusiasmo a Porto Sant’Elpidio. “Abbiamo sempre investito molto sulla mobilità dolce – ha spiegato l’assessore Emanuela Ferracuti -. Un punto di forza è la diversificazione e la destagionalizzazione del turismo, con un coinvolgimento che va dalla costa alle aree montane”.
“L’aeroporto ha un ruolo importante anche se complementare – ha proseguito Carmine Bassetti, amministratore delegato dell’Aeroporto di Falconara -. Cercheremo all’interno di quelle destinazioni di andare a fare marketing dall’altra parte. Il tasso di presenza di turisti internazionali è molto basso nelle Marche, è un lavoro che richiede tempo ma è una parte fondamentale per avere successo. Poi c’è la connettività: c’è la possibilità di avere finanziamenti per le aree dell’entroterra e se questa iniziativa vuole funzionare serve un collegamento tra aeroporto e Fermano. È un progetto che va completato con la logistica”.
A chiudere Francesco Acquaroli, presidente della Regione. “Abbiamo tutte le carte in regola per poterci affermare nel settore del cicloturismo sulla scena nazionale e su quella internazionale. Rinnovo la mia disponibilità a collaborare per raccogliere le giuste interazioni che possano proiettare la nostra regione in settori importanti come questo”.
Sulla questione aeroporto Acquaroli ha ribadito come l’ente regionale stia lavorando per migliore i collegamenti. “La pandemia sta assorbendo tutte le energie, ma sulla possibilità di creare un circuito turistico i collegamenti hanno una rilevanza fondamentale. Non si possono aspettare mesi o anni per rendere fruibile e collegato il nostro scalo”.
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