Non c’è il cartello con il numero
di persone ammesse e le misure
anti-Covid: scatta la chiusura del bar

CONTROLLI - Il controllo nel pubblico esercizio è stato effettuato dai carabinieri della compagnia di Fermo. I militari dell'Arma di Porto San Giorgio invece hanno dato esecuzione a un'ordinanza di ripristino di carcerazione per un uomo residente a Fermo. Fine pena a febbraio del 2030

di redazione CF

“I carabinieri, ieri sera, hanno contestato la violazione della normativa per il contenimento del Covid a un bar che aveva omesso di apporre un cartello con le misure di prevenzione e il numero massimo di persone ammesse, contemporaneamente, all’interno dell’esercizio”.

E’ quanto fa sapere il comandante della compagnia dell’Arma di Fermo, il tenente colonnello Nicola Gismondi nell’ambito del report sui controlli effettuati dai suoi militari, con tutte le stazioni del Fermano e il Radiomobile in campo, per il rispetto delle normative anti-Covid.

“Per i titolari del bar è scattata la sanzione amministrativa di 400 euro e – aggiunge il comandante Gismondi – la contestuale chiusura del pubblico esercizio per 5 giorni. E pure la segnalazione all’autorità giudiziaria. Il rispetto della normativa anti-Covid in vigore è tra i primi obiettivi dei carabinieri, e ovviamente anche di quelli della compagnia di Fermo”.

“I carabinieri della stazione di Porto San Giorgio, invece, hanno arrestato, in esecuzione di un’ordinanza di ripristino della carcerazione e della cessazione della detenzione domiciliare emessa dal magistrato di sorveglianza di Macerata, un uomo di circa 70 anni, residente a Fermo ma – aggiunge il tenente colonnello Gismondi – originario del Foggiano. I militari lo hanno accompagnato al carcere di Fermo dove dovrà restare per espiare una pena che finirà nel febbraio 2030. I reati per i quali è stata emessa l’ordinanza di ripristino della carcerazione sono la resistenza a pubblico ufficiale aggravata, le lesioni personali aggravate, ricettazione, violazioni in materia di armi, e armi clandestine e anche la rapina aggravata”.


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1 commento

  1. 1
    Tony il 17 Gennaio 2021 alle 21:25

    Dura lex, sed lex !

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