“Urbanisticamente dobbiamo considerare in maniera omogenea, ed unica, tutta la zona centrale del nostro Comune, stabilendo, pertanto, una identità non solo nell’architettura, ma anche di vivibilità”.
“E’ con questo pensiero che voglio inserirmi, in qualità di presidente del consiglio Comunale, ancora una volta in quel dibattito sulla rifacimento di piazza Mentana che sta diventando una sorta di lotteria, e che a mio avviso dovrebbe riprendere i toni più sensati del pragmatismo e quelli più attivi della realizzabilità di un’opera dietro la quale vi è un’ingente finanziamento, che rischia tuttavia di non tradursi in un paritetico valore nell’opera finita”.
Inizia così una nota firmata da Giuseppe Catalini (foto), per come affermato al vertice dell’assise civica sangiorgese, che nel merito della vicenda piazza Mentana prosegue.
“Parlarne, come già detto da me in altre occasioni, significa rispettare quanto approvato in consiglio, precisamente con la delibera numero 60 del 17 dicembre 2015, nonché in giunta, alla relativa delibera numero 20 del primo febbraio 2016, circa la convenzione Onu sull’abbattimento delle barriere architettoniche, ed anche per dare un senso a quei 500.000 euro che ne decreteranno il rifacimento – ha dunque illustrato Catalini -. Eppure, ragionando così guardiamo solo un tassello del mosaico e ne perdiamo la sua interezza. Lo dico perché concentrandoci su piazza Mentana, naturalmente, ci dimentichiamo del contesto in cui essa è inserita: a pochi metri dal lungomare, in una zona normalmente molto frequentata d’estate, anche per via del piccolo aggregato ludico dall’altra parte della stazione, è vero, ma a ridosso di questa e soprattutto così prossima a piazza Matteotti ed al parcheggio dell’area ex Fs”.
“Perché allora non guardare con una panoramica più ampia tutto questo spazio, che è uno spazio urbano essenziale e fondamentale della nostra comunità? – l’interrogativo – Tra via Oberdan e piazza Gaslini, forse è tempo di cominciare a progettare per intero il nostro nuovo centro cittadino piuttosto che lavorare su singole porzioni distinte e diseguali in stile patchwork: un tessuto urbano armonico e omogeneo deve esser quello che si presenti al turista che scenda dal treno come al sangiorgese che passeggi in città”.
“Quando ragioniamo su piazza Mentana non possiamo dimenticarci che essa sia accanto alla stazione, così non possiamo dimenticarci che la rete ferroviaria diventi una sorta di barriera tra il viale della stazione e l’altro viale estivo che ha il lungomare con le due arterie ad esso afferenti, cioè la piazza stessa insieme a via Oberdan. Allora qui dobbiamo intervenire, su tutto questo, e per farlo non dobbiamo essere soli perché, come tutti sanno, la ferrovia è proprietaria del parcheggio presente tra via Verdi e la rete ferroviaria. Perciò coinvolgiamo anche questo ente”.
“Strutturiamo un progetto integrato che finalmente porti l’azienda di trasporto ad investire affinché il suo sottopasso diventi accessibile come già tanto predicato da altri esponenti politici, i quali però si sono limitati alle semplici chiacchiere, diversamente da quanto invece fatto a suo tempo dall’allora assessore Umberto Talamonti, pressante con le Ferrovie dello Stato – ha proseguito Catalini -. Ma noi dobbiamo agire così, cioè dobbiamo impegnarci, quotidianamente, costantemente, magari fino allo sfinimento, questo è il nostro dovere morale, questo è il nostro obbligo rispetto ai cittadini nonché elettori. D’altronde governare una città significa proprio prendersi quegli impegni e anche quelle rogne che altrimenti dovrebbero indurci a condurre una vita da privati cittadini”.
“Quindi, nel pensare ad una nuova piazza Mentana, fermi restando i principi già da me manifestati di omogeneità ed armonizzazione con l’aspetto e l’assetto di piazza Matteotti, coinvolgiamo anche l’amministrazione delle ferrovie affinché collabori con noi a rendere migliore questa porzione del nostro Comune. Invitiamola a riqualificare non solo gli accessi ai binari, ma anche il sottopasso, ad ampliare il parcheggio nella sua area, rendendolo magari multipiano, un parcheggio di assorbimento dei flussi veicolari che consenta, in una struttura leggera ma a tre livelli, di arrivare comodamente in centro e di aumentare la capacità di parcheggio di quanto già offerto da piazza Gaslini – le conclusioni -. È evidente il senso di questa proposta, volta a creare una sinergia per l’interesse cittadino e soprattutto a far si che le competenze e le finanze coinvolte siano maggiori di quelle del solo comune. In tempi come questi in cui vi sono evidenti difficoltà economiche, fare squadra porterebbe ad avere risultati più grandi con spese individuali minori. Ed è questo che un amministratore pubblico deve fare”.
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