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Nuovo sistema radiologico
a Palmatea: tempi rapidi e referto
immediato (VIDEO INTERVISTA)

INNOVAZIONE SANITARIA - Ridurre al minimo gli spostamenti dei pazienti, per tutte le problematiche risolvibili al di fuori dell’ospedale in un ambiente di massima riservatezza. Appare evidente che questa possibilità aggiuntiva di risposta sanitaria ha tanto più valore in tempi di pandemia.
L'intervista alla dott.ssa Carla Belleggia

 

(foto Natascia Giulivi)

E’ stata ospite nel pomeriggio di oggi, ai microfoni di Radio Fermo Uno, la dottoressa Carla Belleggia dell’Istituto medico Palmatea, per parlare del nuovo apparecchio di radiologia installato alla struttura di Santa Maria a Mare a Fermo. Un’occasione, per la professionista, anche per un excursus storico sulla radiologia tradizionale che, come ha ricordato, “utilizza le radiazioni ionizzanti o raggi X, per studiare varie parti del corpo, in particolare scheletro e torace. Un sistema nato dopo la scoperta dei raggi avvenuta nel 1885 da parte di uno scienziato tedesco di nome Roentgen, che per questo ricevette il primo premio Nobel della storia per la Fisica. Il grande valore della scoperta era dato dalla possibilità di esplorare gli organi e le strutture interne del corpo. La prima, concreta, dimostrazione di questa possibilità fu l’immagine della mano della moglie dello scienziato, la signora Anna Bertha Ludwig , che rappresenta la prima radiografia della storia, dove si vedono le ossa della mano e l’anello nuziale. Il mondo scientifico comprese subito la portata della scoperta e già del 1918 fu costruito il primo apparecchio radiologico. Da allora ad oggi questi apparecchi hanno subito una grandissima evoluzione tecnologica con l’obiettivo di migliorare sempre la qualità della immagine e nello stesso tempo di ridurre la dose di radiazioni al paziente”.

Le nuove attrezzature di Palmatea, ha proseguito la dottoressa Belleggia, sono composte da un tubo radiogeno che emette radiazioni dirette verso l’organo da studiare, un tavolo porta paziente orizzontale o verticale e una consolle di comando dove opera il tecnico di radiologia. Alla fine dell’esame, una volta refertato dal medico radiologo, viene consegnato il CD contenente le immagini digitali. “Questa innovazione del digitale ha portato un miglioramento qualitativo evidente, le moderne tecnologie hanno progressivamente ridotto il dosaggio di radiazioni a quantità molto contenute“.

L’apparecchio è posto nel settore dell’Istituto Palmatea dedicato alla Radiologia che così viene ampliata in quanto è già in funzione una diagnostica mammografica e una ecografica.

“Per la precisione dovremmo parlare di Diagnostica per immagini – spiega la professionista – in quanto è noto che l’ecografia è un’indagine che non usa le radiazioni ma ultrasuoni. Per le caratteristiche di questo spazio , scelto dal Direttore Sanitario Dr Lalanne, si viene a configurare un’area dedicata dove è garantita massima riservatezza e privacy. I due grandi gruppi di esami che si possono eseguire con la radiologia tradizionale sono lo scheletro in tutti in suoi segmenti e articolazioni ed il torace. Questi esami rappresentano in ogni servizio di radiologia oltre il 50% delle prestazioni, servono per fare diagnosi in patologie croniche molto diffuse come artrosi, artrite e altre lesioni ossee o patologia polmonare. L’esame radiologico in queste patologie è un esame di primo livello, a bassa dose, senza nessuna preparazione, utile nella diagnosi prima di ricorrere a esami più complessi come Tac o Risonanza. In ogni caso è fondamentale che anche per questi esami, pur a basse dosi, vengano rispettati i criteri di appropriatezza dell’esame, con particolare riguardo in età pediatrica, nei soggetti più giovani e nella donna in gravidanza”.

La novità di Palmatea è pronta a partire: “Già da inizio febbraio la Radiologia sarà operativa. Questo nuovo servizio permette di rispondere alle richieste di prestazioni radiologiche di primo livello in tempi rapidi, con referto immediato, riducendo al minimo gli spostamenti dei pazienti, per tutte le problematiche risolvibili al di fuori dell’ospedale in un ambiente di massima riservatezza e naturalmente con il rigoroso rispetto delle disposizioni antiCovid. Quella che offriamo è una possibilità aggiuntiva di risposta sanitaria che assume maggior valore in tempi di pandemia” ha concluso la dottoressa Belleggia.

 

(Spazio informativo a pagamento. Direttore sanitario dott. Michel Geralde Lalanne)

 


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