di Sandro Renzi
Non solo porto. C’è un cantiere navale che da anni offre un servizio alla diportistica e rappresenta un fiore all’occhiello per il territorio e la città di Porto San Giorgio. Integrato, ovviamente, all’interno dell’approdo ora gestito dalla società Marinedi. A guidare il cantiere Cnm & Co è l’amministratore Andrea Giorgio. Qual è la situazione della nautica nel Paese? “Il 2020 è stato un anno duro. Diversi saloni sono stati cancellati a causa della pandemia ma il settore ha subito solo une frenata. Insomma qualcosa ha continuato a muoversi nonostante tutto” spiega Andrea Giorgio. Ed il 2021 cosa vi riserva? “Il comparto sta ripartendo, passo dopo passo, siamo ottimisti per il futuro e abbiamo in serbo investimenti da fare a Porto San Giorgio”. L’amministratore del cantiere nautico ha le idee chiare e lo ribadisce. “Le prospettive sono buone, finalmente si vede la luce in fondo al tunnel, abbiamo un dialogo aperto con i nuovi concessionari del porto grazie al quale contiamo di integrare le nostre potenzialità”. In che termini? “Ad esempio investendo sul turismo integrato. Questo richiede che l’approdo abbia servizi a supporto dei diportisti, tra i quali la cantieristica. Ma un cantiere può funzionare bene se il bacino è ampio”. Ed in prospettiva? “Sarebbe bello far “svernare” le barche a Porto San Giorgio trasformando il porto in un polo di attrazione anche per chi oggi sceglie altre strutture o la Croazia”.
Il nuovo piano per il porto prevede infatti ampi spazi per la cantieristica. “Sì e questo va nella giusta direzione, un porto deve prima di tutto garantire i servizi essenziali per i diportisti -prosegue Andrea Giorgio- l’area in cui operiamo è molto ampia ma c’è ancora del potenziale da esprimere. L’anno passato è stato per la nuova società che gestisce lo scalo un momento di conoscenza. Ora si stanno valutando operazioni per il rilancio della struttura. Fondamentali per riportare barche qui a Porto San Giorgio. Il cantiere nautico è pronto a fare la sua parte prevedendo ad esempio delle lavorazioni anche specializzate. E più si investe più ci sarà la possibilità di veder transitare anche grandi yacht”.
In effetti c’è ancora molto da fare. A partire da una superficie coperta per il cantiere. E poi c’è il capitolo dragaggio. Le operazioni sono in corso e dovrebbero consentire di stare tranquilli per qualche anno. “Intorno al cantiere -ricorda infine l’amministratore- si muovono tanti professionisti, artigiani, falegnami, meccanici. Un indotto di cui spesso ci si dimentica ma che garantisce continuità alla passione per il mare e per le barche”.
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